Economia: ancora notizie negative, export in calo
La nostra economia, fino a poco tempo fa, era trainata quasi esclusivamente dall’export, da un po’ di tempo, però, anche questa voce pare sia entrata in crisi.
L’Istat infatti ha comunicato i dati relativi al commercio Extra Ue, le nostre esportazioni fuori dall’Unione sono risultate in calo dell’1,7% in termini mensili destagionalizzati e del 4,5% su base annua.
Si tratta del terzo calo mensile consecutivo ed è il peggior risultato dal novembre del 2013!!!
Verrebbe spontaneo attribuire il cattivo risultato al rallentamento della Cina, ma non è così, anzi! Il made in Italy ha ancora appeal in estremo oriente, il gigante asiatico, infatti, ha ridotto sensibilmente le proprie importazioni, ma non quelle con il nostro Paese (+1,8%).
Il calo invece è in gran parte dovuto al crollo dei Paesi dell’America latina (-34%!!!), e qui ovviamente pesa come un macigno la recessione in atto in Brasile, il gigante sudamericano è in ginocchio dopo gli otto anni di governo Lula ed i cinque della delfina Rousseff. Per l’ex Presidente-sindacalista, indagato per corruzione, gli scandali si susseguono senza sosta, l’ultimo in ordine di tempo ha portato all’arresto del suo più fidato amico e collaboratore, tal Josè Carlos Bumlai di professione allevatore di vacche.
Per sfuggire alle maglie della giustizia Lula pensa ora di ricandidarsi per le elezioni del 2018, non si può che chiosare: senza vergogna!
In forte calo (-9%) anche un altro Paese Emergente in grave crisi: la Turchia. Ribasso a due cifre (-11%) poi per i Paesi dell’Africa settentrionale, ed anche questa non può considerarsi una sorpresa.
Discorso a parte per la Russia (-20%), in questo caso la “colpa” è esclusivamente nostra, le sciagurate sanzioni imposte dagli Usa ci stanno costando molto care.
Rimane il segno più per quel che riguarda gli Stati Uniti (+3,2%), ma anche in questo caso non c’è nulla da festeggiare visto che rispetto ai mesi scorsi il dato è drasticamente peggiorato.
Tutto ciò avrà ripercussioni sul Pil?
Certo!
Sarà certamente più difficile centrare l’obiettivo di crescita (+0,9%) recentemente comunicato dal Ministro dell’Economia Piercarlo Padoan. E la cosa non è di poco conto, ogni decimale di Pil vale circa 2 miliardi di euro e la tenuta dei nostri conti pubblici, sempre sul filo del rasoio, potrebbe venir messa in discussione.
Insomma gli slogan del tipo “l’Italia è ripartita” sembrano sempre più fuori luogo, anzi, suonano proprio come delle burle.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro