Alexis Tsipras: quando un ex black-bloc diventa Premier

Alexis Tsipras: quando un ex black-bloc diventa Premier

Abbiamo visto tutti le foto risalenti al 19 luglio del 2001, quando Tsipras, assieme ad un gruppo di “antagonisti” greci, era sbarcato ad Ancona con l’intenzione di recarsi alle manifestazioni contro il G8 che si stava tenendo a Genova, quelle violentissime manifestazione che, purtroppo, sappiamo tutti come si sono concluse.

Tsipras con la sua maglietta raffigurante il “Che” (era dal ’75 che nessuno indossava più una t-shirt di quel tipo) non riuscì però a raggiungere il capoluogo ligure perché segnalato dai Servizi greci (che ovviamente successivamente smentivano) assieme ad altri 135 estremisti della sinistra radicale (quelli che oggi chiameremmo black-bloc) veniva prontamente fermato al porto di Ancona e, dopo qualche manganellata, necessaria per sedare qualche tumulto, venivano tutti rispediti immediatamente in Grecia.

Ebbene quattordici anni dopo quei fatti il popolo greco ha voluto a capo del proprio Governo, proprio quel ragazzo dal passato, diciamo, un po’ tumultuoso, che si è trovato a dover gestire, senza alcun dubbio, la fase più drammatica per il proprio Paese dopo gli orrori della Seconda Guerra mondiale.

Chiariamo subito che Tsipras, sia per la sua giovane età, che per il partito che egli rappresenta, non è il maggior responsabile della situazione disperata in cui si trova oggi la Grecia, anche se non si può neppure nascondere il fatto che l’area politica della quale fa parte abbia sempre sostenuto e favorito un maggior intervento dello Stato nell’economia che ha portato la spesa pubblica agli attuali livelli assolutamente insostenibili.

Questa la storia, ma ora arriviamo alla domanda fulcro di tutta l’attuale situazione: per il popolo ellenico, era Tsipras le persona “migliore” alla quale dare la responsabilità del negoziato con l’Unione europea in una situazione così disperata per la Grecia?

Ovviamente la mia risposta è NO!

Ma, personalmente, motivo sempre le mie posizioni, quindi anche ora lo faccio.

La miglior prerogativa, per un negoziatore, è quella di sapere fin dove si può “tirare la corda”, è il sapere mettere in evidenza le proprie qualità e “nascondere” alla controparte le proprie debolezze.

In parole povere far credere di essere più forti di quanto si sia nella realtà e bluffare, ma non fino al punto da invogliare la controparte a “venire a vedere le nostre carte”.

E Tsipras, in questo senso, è stato assolutamente disastroso!!!

La mossa del referendum è stata la più grande sciocchezza che mai avrebbe potuto fare!!!

Non è stato nemmeno un bluff azzardato!!!

Tanto per capirci, Tsipras si è comportato come un giocatore di poker che, dopo aver rilanciato, FA VEDERE LE PROPRIE CARTE ALL’AVVERSARIO!!!

Insomma una mossa più stupida non avrebbe potuto farla.

Alla Merkel non è parso vero di avere come controparte un politico ancora più sprovveduto di lei (ed è tutto dire!) e non ha dovuto far altro che dire “aspettiamo”. Blocchiamo tutto ed aspettiamo l’esito del referendum.

A questo punto la chiusura delle Banche e la restrizione dei prelievi giornalieri a 60 euro ha reso la situazione greca, di ora in ora, sempre più incandescente fino a diventare esplosiva, e quando Tsipras s’è accorto della sciocchezza (volevo scrivere un’altra cosa) che aveva fatto, ossia indire questo referendum surreale, ha cercato di correre ai ripari dicendo che “comunque vada”, entro quarantotto ore dall’esito referendario firmerà un accordo.

In pratica dicendo che il referendum non serve a nulla!

E perché ha detto una cosa del genere?

MA PER SALVARE LA PELLE!!!

La Grecia, senza i soldi della Bce, E’ ALLA FAME, e quando il popolo ha fame DIVENTA VIOLENTO!!!

Magari qualche greco, col tempo, potrà anche andare a Bruxelles o a Francoforte e piazzare una bomba sotto il Parlamento europeo o alla sede della Bce, ma prima di andare lì certamente il popolo se la prenderà con chi lo ha portato alla fame ed all’esasperazione, e per Tsipras il rischio di finire la sua avventura politica in maniera traumatica sarebbe in quel caso più che una eventualità.

Quindi lunedì Tsipras, INDIPENDENTEMENTE DALL’ESITO ELETTORALE, CHE NON AVRA’ INFLUENZA ALCUNA, annuncerà di aver raggiunto un accordo con l’Unione europea e che la situazione è tornata alla normalità, dirà ancora che tutte le Banche greche sono “solide” e non c’è alcuna necessità di prenderle d’assalto alla loro riapertura che avverrà il giorno successivo.

Ovviamente la Merkel, Juncker e Dijsselbloem si dimostreranno soddisfatti per l’accordo raggiunto (alle loro condizioni) senza umiliare il povero Tsipras.

Questi sono i risultati che si raggiungono in un Paese nel quale un ex black-bloc diventa Premier.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro