Alle elezioni europee vincono gli anti-europeisti
L’Ukip, United Kingdom Indipendence Party, il partito fondato da Nigel Farage, da sempre contrario non solo alla moneta unica, ma alla stessa Unione europea ha avuto uno straordinario successo alle elezioni locali tenutesi giovedì scorso in Gran Bretagna.
Il dato non è ancora definitivo, ma gli “euroscettici” (è un eufemismo) passerebbero da 2 seggi a 157 seggi. Per il resto guadagnano seggi i Laburisti mentre gli sconfitti sono i Conservatori e, soprattutto, i Liberaldemocratici.
Insomma in Gran Bretagna sembra stia nascendo una vera alternativa alla “diarchia” Conservatori/Laburisti.
Lo spoglio per le elezioni europee, naturalmente, avverrà domenica, ma si può prevedere che l’Ukip confermerà se non addirittura supererà il dato locale, al momento il partito di Farage sconta ancora pesantemente il fatto di essere “poco popolare” nella capitale, si sa che Londra è la città della City, dell’aristocrazia, e mal sopporto quei “caciaroni” che vanno a sbraitare in sede europea.
Ma attraversiamo la Manica per tornare in continente, da Calais in giù si prevede un mezzo terremoto con il Fronte Nationale di Marine Le Pen destinato, secondo i sondaggi, a diventare il primo partito in Francia.
Un grande successo per gli altri “storici” partiti transalpini, ai francesi, dopo i disastri di Sarkozy e le scelleratezze di Hollande, non resta che affidarsi ad una donna, una “figlia” famosa e carismatica.
Personalmente, però, lo sapete, non ritengo che la “destra” sia la risposta giusta alla crisi economica, la Francia è la vera grande malata dell’Europa, i suoi dati economici sono disastrosi ed i francesi non hanno ancora idea di cosa li aspetti quando dovranno davvero cominciare a fare i sacrifici, hanno un assoluto bisogno di guardare avanti ed invece volgono lo sguardo indietro, non riescono proprio ad uscire dalla loro malattia che a questo punto sembra incurabile: la grandeur.
Ma l’euroscetticismo non è una prerogativa degli stati dell’Europa occidentale ormai fa proseliti ovunque, in Repubblica Ceca, ad esempio, la partita dovrebbe esse fra i socialdemocratici, che hanno vinto le elezioni politiche tenutesi lo scorso ottobre ed il partito ANO (scusate ma si chiama così), una formazione neo liberista guidata (guardate a volte quanto è bizzarro il caso), dal Berlusconi della Repubblica Ceca. Andrej Babis, infatti, è un imprenditore che controlla una larga fetta del mercato dei media.
Il termine ANO è un acronimo e sta per “azione dei cittadini insoddisfatti”, ma si gioca anche sul fatto che in ceco “ano” significa “sì”.
Molti però prevedono che il vero vincitore morale delle prossime elezioni europee sarà il movimento Usvit nato soltanto lo scorso anno che incarna sentimenti anti-Ue.
Insomma, avete capito, cosa accadrà quando si arriverà al paradosso che a sedere sui banchi del Parlamento europeo ci saranno in maggioranza anti-europeisti?
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro