Banca MPS come una slot machine
Ultimo giorno di negoziazione dei diritti per Banca Monte dei Paschi di Siena, ma sarà il prezzo dell’azione ad avere una volatilità pazzesca.
Il valore del diritto sarà indicativo per capire verso quale prezzo si orienterà la “nuova” azione Banca MPS. Al momento in cui è partita l’operazione di aumento di capitale il prezzo dell’azione era stato rettificato a 1,54 euro e quello del diritto a 23,10 euro, visto che al momento i diritti viaggiano sotto quota 20 euro, quindi stanno facendo registrare un calo fra i 10 ed i 15 punti percentuali, risulta molto probabile che al termine dell’operazione di capitale sociale il prezzo dell’azione si adeguerà.
Non sarà quindi tanto volatile il diritto, quanto l’azione che sarà condizionata da un lato dalle spinte ribassiste determinate dall’effettivo valore della Banca senese, ma dall’altra dalla necessità, per coloro che operano in derivati, di avere a disposizione “fisicamente” le azioni.
Il prezzo è sempre il risultato di uno scontro fra domanda e offerta, e quando la domanda e l’offerta sono molto volatili, la logica conseguenza è che lo sarà anche il prezzo. A maggior ragione per un titolo che fino ad una certa data ha in circolazione 116 milioni di azioni e dal giorno successivo queste diventano 5 miliardi e 116 milioni.
Per questo oggi è facile prevedere che il prezzo delle azioni MPS avrà una volatilità pazzesca, in questi casi o si è investitori professionali (ma attenzione anche loro sono umani) oppure meglio evitare certe “emozioni”.
Si potrebbe pensare che coloro che “devono” per forza comprare le azioni non abbiano addosso tutta quella pressione psicologica dei traders che entrano ed escono in continuazione dal titolo, ma non è così, quando la differenza fra comprare cinque minuti prima oppure dopo può essere di pagare il 20% in più o in meno … beh l’indice sopra al mouse trema sempre.
E che dire delle volte, e saranno tante, in cui entrerà l’ente regolatore a sospendere le contrattazioni per eccesso di volatilità del titolo, vi posso assicurare che sono momenti in cui la tensione va alle stelle, quando non si riesce a capire se alla ripresa delle contrattazioni il prezzo salirà o scenderà l’ansia diventa una “compagna naturale”.
Nessuna ha la freddezza in quei momenti, naturalmente si cerca di nascondere lo stato di agitazione, ma non si può rimanere impassibili.
Certo questi sono anche i momenti, se le scelte fatte si riveleranno perfettamente azzeccate, che un trader ricorda per tutta la vita, ma fanno anche capire perché gli operatori di Borsa sono generalmente giovani, sopportare certi stress si può, ma non a lungo.
Ma torniamo alla nostra MPS, lunedì sarà un po’ il giorno della verità, anche se l’esito definitivo lo avremo ancora la settimana successiva quando sapremo a quanto ammonta l’eventuale inoptato e verranno immesse sui dossier titoli le “nuove” azioni.
Quindi il “divertimento” non finisce certo oggi.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro