Banco Popolare: gli azionisti costretti a votare sì all'aumento anche se sarà l'ennesimo bagno di sangue
Cosa ha spinto gli azionisti del Banco Popolare, nell’assemblea straordinaria, a votare ancora con percentuale bulgare a favore dell’aumento di capitale?
La motivazione è una sola: è stato detto loro che l’alternativa è la nazionalizzazione della Banca con l’azzeramento del valore delle azioni, in pratica: se votate no, le vostre azioni diventeranno carta straccia!
E i soci, quindi, che non vogliono rassegnarsi a veder andare in fumo i risparmi di famiglia, azioni spesso avute in eredità dai genitori, e con le quali hanno un “rapporto affettivo”, hanno dovuto votare sì all’adc pur sapendo che sarà l’ennesimo bagno di sangue.
Ormai sono abituati, un anno sì ed uno no vien chiesto loro di tirar fuori nuovi quattrini per coprire le perdite, così, senza via di scampo, mettono mano al portafoglio.
Proprio come il giocatore d’azzardo, alla roulette, che non vuol rassegnarsi a perdere i propri soldi e raddoppia la posta in gioco, gli azionisti del Banco Popolare fanno finta di credere alle parole di Saviotti e Fratta Pasini e pregano perché questa sia davvero l’ultima volta che saranno chiamati a coprire i buchi (sarebbe meglio dire le voragini) che si aprono nel bilancio della Banca anno dopo anno.
Che il Presidente, Carlo Fratta Pasini, racconti la storia dell’orso, cioè faccia ricorso alla retorica ipotizzando scenari futuri radiosi per indorare la pillola agli azionisti è anche capibile, cosa potrebbe dire? La verità? E cioè che sono di nuovo nei guai? Sommersi da 13 miliardi di crediti deteriorati (sarebbe più corretto dire inesigibili), cioè il 14% dell’ammontare totale degli impieghi?
Ed allora l’Assemblea dei Soci si tramuta in una specie di “rave party” in cui tutti i partecipanti, imbottiti di “pasticche”, cominciano ad avere allucinazioni, vedono un futuro radioso, un mondo in cui tutti i problemi trovano magicamente una soluzione, e per toccar questo mondo con mano, basta solo un piccolo sforzo, tirar fuori un altro miliardo e mezzo.
Ancora un miliardo e mezzo e poi … sarà l’eden.
E’ proprio vero che alle persone potete togliere tutto, ma non anche i sogni.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro