Berlusconi finalmente rompe gli indugi: BASTA EURO!
Dopo aver capito che il continuo “attendismo” non portava ad altro che alla sua distruzione personale, finalmente Silvio Berlusconi ha rotto tutti gli indugi, ormai la battaglia regina è cominciata, bisogna dire BASTA ALL’EURO.
Forse era tempo che il Cavaliere pensava all’entrata nella campagna elettorale con l’unico argomento per il quale valga la pena oggi discutere, ma, e sotto questo punto di vista lo capiamo, ha sperato fino alla fine che gli fosse risparmiata l’umiliazione dei servizi sociali “barattandola” con una posizione più morbida nei confronti della moneta unica
E la sinistra, per l’ennesima volta, ha dimostrato tutta la sua miopia, o più precisamente, cecità politica, facendo vincere l’ala “oltranzista” (ammesso che ce ne fosse una meno radicale) e decretando ancora una volta la sua prossima sconfitta, non naturalmente a queste elezioni europee, che, come tutti sanno, non contano nulla, ma alle prossime elezioni politiche nazionali.
Il comportamento della sinistra nei confronti di Berlusconi è stato oltremodo stupido, poteva tenerlo “al guinzaglio” ed invece ne ha voluto “la distruzione”, ottenendo, come logica avrebbe fatto supporre, una veemente reazione che porterà a far convogliare attorno al Cavaliere ancora grandi consensi.
Devo proprio pensare che sia nel DNA della sinistra non solo il voler vincere usando tutte le maniere, lecite o meno, ma anche la necessità di mortificare l’avversario, non capendo ancora, nonostante la storia ci abbia fornito infiniti esempi, che le persone possono accettare una sconfitta, l’umiliazione no!
E’ chiaro che non sarà Berlusconi a decretare la fine dell’euro, bensì lo stesso euro ad avere al suo interno i geni che lo porteranno all’autodistruzione, ma questa scelta di Berlusconi ne accorcerà i tempi.
Per l’Italia è assolutamente vitale che la battaglia contro l’euro sia guidata da partiti che abbiano già dato prova di essere democratici e libertari, sarebbe infatti un dramma se, come già accaduto in Grecia ed, in misura minore, Francia, lasciassimo la lotta alla moneta unica a formazioni politiche estremiste, non importa di quale colore esse siano, perché è evidente a tutti che destra o sinistra radicale sono due facce della stessa moneta.
L’Italia non deve assolutamente correre il rischio di ripetere il dramma cominciato un secolo e mezzo fa, quando l’unificazione portò la popolazione, prima ad emigrare in massa per sfuggire alla fame, e poi, incapace di riprendersi da una disastrosa guerra, cedette alla risposta sbagliata, ossia quella del nazionalismo fascista.
Ora quindi deve essere dato il via alla più capillare campagna di informazione sulle conseguenze drammatiche che attenderanno il nostro Paese rimanendo prigioniero di una moneta straniera come l’euro.
In questo momento siamo “prigionieri”, quindi, da perdere, abbiamo solo le catene.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro