Berlusconi propone Amato al Colle. Lo fa per bruciarlo o è demenza senile?
Non sono un politico, e di ciò me ne faccio vanto, quindi non solo ho difficoltà a comprendere il linguaggio della politica, ma non riesco nemmeno a capirne le strategie e le tattiche che spesso vengono utilizzate da coloro che si dilettano con ciò che Von Bismarck definiva “l’arte del possibile”.
Ho voluto chiamare il mio sito Finanza In Chiaro proprio perché amo la semplicità e la trasparenza, e volendo rafforzare questo ideale di chiarezza l’ho caratterizzato attraverso un aforisma del quale vado particolarmente orgoglioso, e cioè “Chi parla in maniera poco chiara, o ha poco da dire, o ha molto da nascondere”.
Per questo motivo rimango dubbioso sull’interpretazione che deve essere data all’ultima uscita di Silvio Berlusconi che ha proposto il nome di Giuliano Amato come prossimo Presidente della Repubblica italiana.
Lo ha fatto per “bruciarlo” immediatamente o davvero vuol vederlo al Colle?
Nel primo caso, ribadisco, non riesco a comprendere le strategie politiche per cui si debba proporre una cosa proprio perché non si concretizzi.
Nel secondo caso, non c’è spiegazione diversa della demenza senile.
Certo, è difficile stabilire chi possa esser considerato il peggiore fra Giuliano Amato e Romano Prodi, entrambi sono l’emblema del fallimento del nostro Stato e potrebbero di fatto portare al disfacimento dell’Italia (e per qualcuno potrebbe anche risultare anche il loro unico merito al termine di una lunghissima e nefasta attività politica).
Non sto nemmeno a sottolineare l’intollerabile “doppiezza” che ha caratterizzato la vita pubblica di Giuliano Amato che, a mio parere, incarna lo spirito di colui che per interesse personale è sempre pronto a pugnalarti alle spalle.
Per quanto riguarda invece Prodi non serve elencare l’interminabile sequenza di scempiaggini di carattere economico che sono costate sacrifici e sofferenze insopportabili per la popolazione italiana, è sufficiente ricordare la frase che pronunciò per convincere gli italiani sulla convenienza ad entrare nell’euro: “Con l’euro lavoreremo un giorno di meno, guadagnando come se avessimo lavorato un giorno in più”. Secondo voi, un uomo con un minimo di dignità, può ripresentarsi in pubblico dopo aver detto una simile idiozia?
E concludo, ma davvero, a vostro parere, ci può essere una persona, sana di mente, in grado di sostenere con convinzione l’elezione di Giuliano Amato o Romano Prodi alla carica di Presidente della Repubblica italiana?
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro