Se i bolzanini voteranno la Boschi … cediamo il Sud-Tirolo all’Austria
Visto che il nuovo Premier austriaco, Sebastian Kurz, ha avanzato la proposta di un doppio passaporto (italo-austriaco) per gli altoatesini (o i sudtirolesi a seconda dei punti di vista), ebbene, noi lanciamo una nuova proposta: cediamo l’intero Sud-Tirolo all’Austria qualora i suoi abitanti si abbassino a votare e far eleggere alla Camera dei Deputati Maria Elena Boschi.
Chiarisco immediatamente, ed a scanso di equivoci, che ritengo la Boschi una politica, non certo di alto rango, ma decisamente superiore alla media dei parlamentari eletti nel Partito Democratico.
Le vicende che oggettivamente l’hanno coinvolta, anche al di là dei propri demeriti, tuttavia, l’hanno resa un “candidato scomodo”, di fatto la sua candidatura è stata rifiutata da tutti i collegi italiani.
Matteo Renzi, allora, ha ben pensato di imporla in un collegio, quello di Bolzano-Bassa Atesina, considerato uno dei “più sicuri”, contando sui voti che da sempre da quelle parti raccoglie il Südtiroler Volkspartei.
Ovviamente anche gli alto-atesini si sono resi conto di esser stati trattati come un “bidone della spazzatura” che tutto ingloba e non sono mancate vibrate proteste per questa candidatura imposta da Matteo Renzi. L’ex Segretario dell’SVP, Siegfried Brugger, ad esempio, ha parlato di “errore capitale” ed ha ricordato come ancora nel 2014 fosse stata proprio la Boschi ad aver chiesto “l’abolizione di autonomie speciali”, un bel biglietto da visita per quelle popolazioni, non c’è che dire.
Immagino allora le lezioni intensive di lingua tedesca alla quale si dovrà sottoporre la Maria Elena nazionale. I tempi della campagna elettorale sono strettissimi e già mi vedo la Boschi aggirarsi fra i paesi delle valli alpine esprimendosi in un tedesco da … “Sturmtruppen”.
“Cittadinen votaten fur mein” urlerà nei suoi comizi.
Spero perlomeno che qualcuno la informi che quando arriverà nel suo nuovo collegio elettorale e vedrà i cartelli stradali con la scritta “Bozen” … non pensi di aver sbagliato strada.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro