Borse: chi ci salverà?
All’indomani del rialzo dei tassi annunciato dalla Federal Reserve pubblicavo l’articolo “Tassi Usa, c’è poco da festeggiare” nel quale fra l’altro scrivevo:
“Insomma potrei vantarmi che da diverso tempo vi raccontavo cosa sarebbe accaduto ieri a New York e che ora si è puntualmente verificato, ma non lo faccio perché era una previsione troppo facile.
Più difficile sarà capire cosa accadrà dopo questo momento di “ubriacatura”, quando ci sveglieremo e capiremo che non basta alzare i tassi negli Stati Uniti di 25 centesimi di punto percentuale per dire che siamo fuori dalla crisi”.
Ebbene è vero che ci si sveglia dopo una notte, ma pensavo che il momento di “ubriacatura” durasse almeno per qualche giorno, invece non possiamo neppure paragonarlo ad un fuoco di paglia. E’ stato un fulmine, poi … il diluvio.
Ora qualcuno dovrebbe intervenire, ma la domanda che laconicamente rimane senza risposta è: chi?
Due giorni fa è intervenuta la Banca del Giappone, risultato: zero (anzi meno ancora!).
La Fed ha alzato i tassi, cosa può fare adesso? Dire: scusate! Abbiamo sbagliato. Cancelliamo tutto, come se non l’avessimo fatto?
Dico vabbé sputtanarsi, ma fino a questo punto penso proprio di no.
Ed allora riponiamo tutte le nostre speranze sulla Bce, ma anche lei si trova in cattive acque. Quel che poteva fare Draghi (ossia che gli ha concesso la Bundesbank) lo ha fatto due settimane or sono, ora che può fare?
La Bce è stata chiamata a sostenere i bilanci pubblici, e lo ha fatto, ora l’Italia (e non solo) gli chiede di sostenere anche il sistema bancario, e questo non lo vuol fare (o meglio la Germania dice di no!), quindi?
Quindi abbiamo una sola speranza (per far risalire le Borse, intendo), augurarsi che le forti ondate di vendite che hanno investito il mercato borsistico americano in questi ultimi due giorni fossero dovute esclusivamente alle scadenze tecniche.
Non è assolutamente esclusa questa eventualità, anzi! Guardando il mercato valutario … qualche speranza c’è.
Anche nella migliore delle ipotesi, però, l’esito sarebbe sconfortante, perché significherebbe che i mercati finanziari planetari verrebbero non solo influenzati, ma indirizzati dalla Cina.
Oddio come siamo caduti in basso!
(Chi vuol capire legga l’articolo “La Cina ha mandato alla Yellen un altro avvertimento”)
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro