Borse, Fed, volatilità e … il Paese di Bengodi
Borse che salgono, costantemente e con bassa volatilità. Abbiamo scoperto il Paese del Bengodi di boccaccesca memoria?
Direi di no! Tutto ha un costo … tutto si paga. Ed allora la diminuzione di volatilità registrata sui mercati ormai da diverso tempo verrà compensata con un movimento contrario violento e repentino,
Quando?
Quando lo deciderà la Fed!
Comunque fra non molto.
E’ stata la Fed (in particolare) a determinare questa diminuzione di volatilità con i suoi massicci interventi sul mercato che hanno condizionato in particolare i titoli del debito pubblico, e sarà la Fed, quando cambierà strategia, ad innescare un brusco movimento contrario.
Si potrebbe dire, ma se sta andando tutto a meraviglia non può continuare la Fed così fino all’infinito?
Purtroppo no!
La Fed in questi ultimi anni ha quintuplicato il proprio bilancio, non può proseguire all’infinito non è un “blob” che tutto si ingloba, ma solo un pallone che, gonfiato oltre misura, rischia di scoppiare.
Perciò non potrà far altro che scaricare sul mercato tutti “i residui tossici” che finora ha incorporato, ed appena sarà ufficializzato questo cambio di strategia ci saranno fuochi d’artificio.
Occorrerà cercare di parare il colpo, senza dubbio, ma non sarà l’apocalisse, personalmente ritengo che il mercato americano possa scendere di un 15%, niente a che vedere con i crolli visti nel 2000 e soprattutto nel 2008, ma comunque, meglio mettersi al riparo.
Per coloro che invece continuano a dire che il mercato azionario proseguirà in questo modo ancora per lungo tempo consiglio di andarsi a rileggere … il Decamerone, ed in particolare la novella “Calandrino e l’elitropia”.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro