Borse in salita? Non illudiamoci!
E’ veramente grottesco, poi si dice che la “gente” non capisce il mondo finanziario, beh, occorre ammettere che non è semplice, occorre prima mettere da parte “la logica” e cominciare a ragionare “al contrario”.
Ne abbiamo avuto un esempio lampante proprio ieri.
Vi cito soltanto il titolo di un articolo apparsi ieri, sulla “Bibbia” della finanza italiana, il sito de Il Sole 24 Ore, “Effetto Draghi: bene Milano (+1,33%)”
Poi uno va a leggere cosa ha detto di così bello Draghi per aver avuto un effetto così benefico sulle Borse e scopre che il Presidente della Bce nella sua audizione al Parlamento europeo non ha usato parole troppo rassicuranti:
“Lo slancio di crescita della zona euro si è indebolito durante l’estate, le recenti stime sono state riviste al ribasso, e la ripresa è messa a rischio da disoccupazione alta, capacità produttiva inutilizzata e necessari aggiustamenti di bilancio”
Mamma mia! E queste parole hanno avuto un “effetto benefico” sulle Borse?
Una persona “normale” si chiederebbe: “Ma se avesse detto che la crescita ha preso slancio, le stime sono state riviste al rialzo e la ripresa si intensificherà per la diminuzione del tasso di disoccupazione” cosa sarebbe accaduto alle Borse? Avrebbero guadagnato il 20%?
Naturalmente un perché “c’è”, le cose in finanza possono essere illogiche, ma non sono mai casuali. Draghi infatti dopo aver descritto una situazione economica assolutamente poco confortante ha aggiunto che, proprio per questi motivi, lui è pronto a usare le ormai celeberrime misure “non convenzionali” che ormai promette da tempo.
Cosa siano le misure “non convenzionali” è presto detto, mentre una Banca Centrale normalmente cerca di “indirizzare” il mercato, quando, nonostante gli sforzi, non riesce nell’intento, beh, allora entra direttamente in campo.
Detto subito che questa “attività diretta” per le Banche Centrali, è evidente a tutti, deve essere interpretata come una sconfitta, dato che è conseguente all’inefficacia delle “misure convenzionali”, non è neppure detto che porti necessariamente dei benefici.
Tutte le cose hanno un costo che deve poi essere rapportato ad un eventuale beneficio, in altre parole, ciò che abbiamo oggi lo pagheremo, SENZA ALCUN MINIMO DUBBIO, domani.
Certo, per chi vive alla giornata questo può fare la differenza fra la vita e la morte, ma noi non dobbiamo MAI dimenticare che pagheremo, pagheremo tutto, e la logica torna sempre, più tempo passerà, infatti, e maggiori saranno “gli interessi” che ci verranno richiesti.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro