Borse: non oso immaginare cosa accadrà quando scoppierà tutto!
Draghi: “L’economia va sempre peggio”, e le Borse volano sulle ali dell’entusiasmo
Gli ultimi dati arrivati dall’economia reale sono disastrosi, a dirlo è il Presidente della Bce, Mario Draghi, che sottolinea come le commesse, scese per la prima volta dal luglio 2013, confermino l’impossibilità di vedere una ripresa nei prossimi mesi.
Il capo dell’Eurotower pur non pronunciando esplicitamente la parola Quantitative easing ha fatto un riferimento più che esplicito alle “politiche monetarie messe in atto dalla Fed e dalla Boj” lasciando intendere che ora sta arrivando anche il momento della Bce.
Le Borse rispondono in maniera euforica, per questa sorta di paradosso che più le cose vanno male e più i prezzi dei titoli saliranno alle stelle.
Non riesco ad immaginarmi cosa potrà accadere quando scoppierà questa bolla, temo veramente conseguenze catastrofiche, mi auguro di sbagliare, ma non vedo un’altra via d’uscita.
Riassumo brevemente cosa è accaduto negli ultimi anni, sotto questo punto di vista, nel mondo.
Allo scoppio della crisi, la Fed non ha trovato immediatamente uno strumento per contrastarla, poi ha iniziato con i Quantitative easing, prima in forma più blanda e poi in maniera sempre più massiccia.
Dovete pensare che, metaforicamente parlando, si sta parlando di chemioterapici, quindi una terapia molto invasiva e che non può essere ripetuta all’infinito.
Non entriamo nella diatriba se abbia funzionato o meno, sta di fatto che dopo un periodo più che prolungato gli Stati Uniti non potevano protrarre l’uso di questo “farmaco” oltre ogni limite ed hanno chiesto anche alle altre Banche Centrali di intervenire. Quella che poteva in tempi brevi “sostituirsi” all’americana Fed era la Bank of Japan, perché strutturalmente più simile.
Il problema, serissimo, è che in Giappone non ha funzionato, o meglio, nel breve periodo non ha funzionato, ed allora, dato che il Paese del Sol Levante si sta giocando tutto, il primo Ministro, Shinzo Abe, per poter proseguire, anzi, intensificare l’operazione, ha ora la necessità di un “passaggio” elettorale, insomma una specie di “referendum”.
Anche se le “elezioni/referendum” sono state indette in tempi fulminei (il 14 dicembre), probabilmente serviva comunque un “paracadute” che servisse a rassicurare il mercato che, comunque andranno le elezioni in Giappone, il “mondo” avrà comunque un Quantitative easing, e Draghi, almeno a parole, si è reso disponibile all’occorrenza.
Eccoci giunti quindi “all’accanimento terapeutico”, utile solo per portare avanti la situazione anche se in condizioni più che disperate, ovviamente non sto invocando l’eutanasia, ma la dignità non deve mai essere abbandonata.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro