Borse: possono essere "manovrate"?
Chi muove le Borse? La risposta dovrebbe essere scontata: il mercato, ossia la globalità di coloro intervengono nei processi di compravendita dei titoli azionari.
L’imprevedibilità delle Borse quindi sarebbe una diretta conseguenza dell’impossibilità di intuire come si possa comportare una moltitudine di persone tanto eterogenea e per questo “caotica”.
Sono temi, questi, che ovviamente vengono studiati con attenzione visto che potrebbero portare gli investitori a prendere delle decisioni apparentemente più razionali, quindi mediamente più corrette.
Le quotazioni di Borsa, tuttavia, in condizioni normali, dovrebbero rispecchiare “una logica”, si sta infatti dando un valore ad ogni titolo quotato sulla base di indicatori economici che, pur avendo una propria variabilità, dovrebbero sottostare ad “una ratio”.
E’ evidente però che se “il caso” può essere studiato scientificamente (di questo infatti si occupa la statistica), diventa molto più difficile, se non impossibile, governare “il caos”.
Personalmente, poi, non sono convinto che il concetto di “caos” possa essere applicato ai mercati finanziari, ritengo più plausibile che si ricorra a questa nozione, impropriamente, nei momenti in cui, per motivi diversi, la variabilità sale in maniera anomala.
Ok, questo è un argomento interessantissimo sul quale si potrebbe scrivere un intero trattato, se non un libro, e non è detto che prima o poi lo faccia, ma al momento vorrei fare emergere solo un aspetto particolare che spesso i risparmiatori e gli investitori non professionali sottovalutano.
Ed ossia che giornalmente nei mercati regolamentati, anche nelle giornate più movimentate, i volumi di azioni “effettivamente” trattati, per la quasi totalità dei titoli, siano estremamente ridotti.
Ciò ovviamente porterebbe ad una conclusione non particolarmente piacevole e sulla quale, è bene che io chiarisca subito, non concordo: ossia che “qualcuno”, naturalmente sufficientemente grande e potente, possa “manovrare” i mercati.
E’ anche chiaro che non si possa parlare di “singoli operatori”, ma, come suol dirsi, l’unione fa la forza.
Ed in effetti ciò che accadde sui mercati finanziari lo scorso 30 dicembre, ad esempio, mi ha fatto sorgere tanti, ma tanti dubbi.
Non voglio incensarmi, ma quanto scrissi proprio commentando quella seduta a Wall Street, visto alla luce di quanto accaduto da allora in poi, ha quasi del profetico, ecco le mie parole nel sommario iniziale “Abbiamo assistito ad una seduta anomala, scendono tutti i titoli ma senza crolli, è chiaro che le vendite non rispondono a logiche di mercato”. Per coloro che invece volessero rileggersi tutto l’articolo questo è il link: Wall Street con un occhio ai bilanci
Insomma, è il caso che io lo ribadisca: “mi ha fatto sorgere tanti, ma tanti dubbi”.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro