Cosa sta accadendo sui mercati finanziari?
Mentre le rassegne stampa sono monopolizzate da notizie di carattere bellico come non accadeva dal 1945, le Borse come vanno? La logica porterebbe a pensare che debbano subire continui crolli, ed invece non solo non è così, ma sta accadendo l’esatto contrario: i mercati finanziari sono euforici ed assistiamo ad un vero e proprio boom (forse avrei dovuto usare un termine diverso) delle quotazioni azionarie.
Parigi, Francoforte, Londra, Milano, Madrid per non parlare di New York, su tutte le Piazze finanziarie si riscontra un entusiasmo davvero inaspettato, varrà quindi la pena di chiedersi il perché.
La prima e più gettonata risposta che viene data dagli analisti è che il mercato viene poco influenzato da accadimenti che, invece, mediaticamente polarizzano l’attenzione. Si pensa, in altre parole, che eventi delittuosi come gli attentati di Parigi abbiano solo effetti transitori di breve periodo.
Ciò è parzialmente vero, naturalmente, ma non dà una spiegazione all’impennata che hanno avuto i listini di Borsa, ammettendo pure che quanto accaduto non fosse di per sé sufficiente per deprimere i mercati, non si giustifica in questo modo l’entusiasmo al quale stiamo assistendo.
Di cosa parlavamo prima degli attentati parigini? Di una revisione al ribasso delle stime mondiali di crescita, di una ripresa che, se era in movimento, più che al rallentatore andava alla moviola, di dati macroeconomici quasi preoccupanti, insomma tutti temi che non inducevano all’ottimismo.
Per questo personalmente ho avanzato l’ipotesi che i mercati azionari stiano in questi giorni reagendo positivamente alla “debolezza” degli organismi sovranazionali preposti a vigilare i conti pubblici dei vari Stati.
In parole povere chi avrebbe oggi il coraggio di dire ad Hollande: “No! Tu non puoi bombardare, perché le armi da guerra costano molto e devi rispettare gli impegni presi sottoscrivendo il piano di rientro del debito pubblico”?
Ed ancora, per portare un altro esempio, proprio poco prima degli attentati stava per scoppiare per l’ennesima volta il bubbone Grecia … ebbene, in quattro e quattro otto … tutto sistemato! Avete notato?
Insomma personalmente ho ipotizzato che il ritrovato entusiasmo per i mercati finanziari fosse da mettere in relazione con l’allentamento (se non proprio l’abbandono, almeno momentaneo) delle politiche di austerità e di rigore.
E ciò, a mio avviso, spiega certamente in maniera più esauriente quanto sta accadendo sulle varie piazze borsistiche, ma manca ancora qualcosa.
Ed allora non dobbiamo dimenticare che domani, venerdì 20 novembre, è giorno di scadenze tecniche, è vero, non siamo al termine di un trimestre, ma ricordiamoci quanto accaduto ad agosto.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro