Cos'è il razzismo?
Hanno avuto grande eco in tutta Europa le esternazioni dell’On. Borghezio nei confronti del Ministro Kyenge, ci sono state levate di scudi da ogni parte e lo stesso esponente leghista si è successivamente scusato, ma la vicenda, a mio parere, merita forse di essere approfondita.
I media di tutta Europa, in sintesi, avevano titolato “Offese a Kyenge” e l’Ue chiedeva l’espulsione del parlamentare leghista mentre lo stesso si era autosospeso. Ho immediatamente pensato: “Borghezio ne avrà detta una delle sue”, poi però, ho letto i vari articoli e la vicenda ha rivestito un carattere diverso.
L’offesa sarebbe consistita nel fatto che l’esponente leghista ha dichiarata che la Ministra per l’integrazione ha “la faccia da casalinga”, ora, ma dev’essere proprio considerata un’offesa?
Togliamo subito ogni dubbio, Borghezio non voleva certo fare un complimento alla Ministra, ma perché “avere la faccia da casalinga” deve essere considerata un’offesa?
Si sta parlando di un rispettabilissimo lavoro, anzi, forse il più nobile, nessuna casalinga al mondo si sente umiliata dal fatto di appartenere a questa categoria. Certamente ci sono casalinghe che preferirebbero fare altro, avere una occupazione retribuita, ma come ci sono miliardi di donne (e uomini) che preferirebbero fare lavori diversi da quelli che svolgono.
Ed allora, mi sono chiesto: “Ma perché questa unanime levata di scudi?”
Perché una così forte indignazione nei confronti di questa esternazione?
Se Borghezio avesse detto che la Ministra Kyenge ha “la faccia da oculista”, sarebbe stata comunque un’offesa? O la frase sarebbe passata inosservata?
Se sì, perché? Se no, perché?
Ma poi mi sono fatto la domanda che tutti dovrebbero porsi, e cioè: se la Ministra Kyenge non fosse nera, ci sarebbe stata comunque questa reazione?
Che ne so, se Borghezio avesse detto “ha una faccia da casalinga” riferendosi alla Santanché, o alla Serracchiani, la frase avrebbe avuto tutta questa gigantesca esposizione mediatica?
Se ci sbarazziamo del becero perbenismo (ma non è il termine esatto), e ci imponiamo di essere profondamente sinceri con noi stessi, la risposta a questa domanda è: “NO”. Non avrebbe avuto neppure un rigo sui giornali e sarebbe passata del tutto inosservata.
Ed allora?
Ed allora questo è il punto fondamentale.
Cos’è il razzismo?
Il razzismo è il trattare in maniera diversa una persona solo per un differente colore della pelle.
E l’intera umanità avrà fatto un passo da gigante quando noi tutti vivremo, finalmente, in una società che “non conosce la parola razzismo”, non in una società “antirazzista”!!!
Anche questo è un concetto che vorrei sottolineare, l’antirazzismo è una risposta sbagliata perché si dà indirettamente “dignità” (naturalmente negativa) al razzismo, mentre la risposta corretta non è la contrapposizione, bensì la non considerazione.
L’”antirazzista”, in genere, è colui che vuole ergersi a paladino dei deboli, ma così facendo avvalora la tesi che egli vorrebbe proprio combattere, e cioè che esiste “un debole ed un forte”.
Nella realtà, invece, esistono solo persone, che hanno tutte pari dignità, senza distinzione alcuna.
Vivremo in una società migliore, dal punto di vista morale e culturale, quando le parole di Borghezio, non saranno mediaticamente commentate in maniera diversa se rivolte ad una persona bianca, oppure ad una nera.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro