Che cos’è il Quantitative easing?
Viene denominato con il termine inglese di Quantitative easing il riacquisto, da parte della Banca Centrale, di “attività”, cioè principalmente di titoli del debito pubblico. Spesso, però, parlando di Quantitative easing, si finisce per perdersi in tecnicismi che ci allontanano dalla comprensione di questo strumento che, sia ben chiaro, è vecchio quanto la moneta.
Ed allora vorrei parlare del Quantitative easing in maniera informale, sia ben chiaro, non intendo dire in maniera approssimativa, tutt’altro, ma cercando semplicemente di capirne lo spirito e non i formalismi.
Ritorniamo quindi a porci la domanda:
Che cos’è il Quantitative easing?
Potremmo genericamente rispondere … uno strumento di politica monetaria.
Perfetto! Ma per essere meno generici chiediamoci allora quando viene usato questo “strumento”.
E qui abbiamo la prima sorpresa, perché effettivamente questo strumento viene impiegato nei periodi di crisi economica, ma soltanto dopo che tutti gli altri strumenti, più convenzionali, non hanno sortito effetto.
Quindi se il Quantitative easing viene utilizzato per combattere una crisi economica lo possiamo assimilare ad una medicina, ma, per quanto appena detto (ossia che si applica dopo che tutte le altre “medicine” non hanno funzionato), ne consegue che si tratta di una “medicina” particolarmente “forte”, quindi con effetti collaterali estremamente pesanti, ma … si sa … va sempre utilizzato il parametro “costi/benefici”.
Insomma, tanto per capirci, noi non faremmo mai chemioterapia per combattere un raffreddore, anche se i chemioterapici ce lo facessero passare, però, se dobbiamo combattere un tumore … il discorso cambia.
Ed allora se la Banca Centrale decide di utilizzare questa “medicina” significa che la malattia è gravissima, tuttavia, se, come tutti i farmaci, ha controindicazioni ed effetti collaterali gravi, è bene che l’assunzione avvenga per un breve periodo, altrimenti rischiamo di morire non per la malattia, ma per gli effetti collaterali del farmaco.
Non abbiamo riflettuto però su una cosa molto importante: abbiamo detto che il Qe viene utilizzato per combattere le crisi economiche particolarmente gravi, ma noi sappiamo che non tutte le crisi economiche sono uguali, possono infatti scaturire da fattori diversi ed allora: siamo sicuri che il Quantitative easing sia la medicina adatta per combattere qualsiasi crisi economica?
In altri termini, il Qe va bene per tutto? Oppure è, ad esempio, assimilabile ad un antibiotico, ossia un farmaco straordinariamente efficace contro i batteri, ma del tutto inefficace sui virus?
La cosa peggiore, infatti, sarebbe assumere una medicina che abbia devastanti effetti collaterali e nessuna efficacia nel combattere la malattia.
Il vero grande problema è che questa ipotesi sia più di una eventualità, al momento, infatti, l’immissione di quantità ciclopiche di denaro non ha sortito che effetti risibili, non solo per quanto riguarda la ripresa economica, ma anche sul fronte inflazione.
C’è una domanda, poi, che tutti dovrebbero porsi:
Cosa se ne farà poi la Bce di tutte le migliaia di miliardi di titoli del debito pubblico dei vari Stati dell’eurozona che attualmente ha in portafoglio?
Li brucerà? Oppure chiederà a noi di ricomprarli?
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro