“Crisi finita” ha ragione Padoan. Prima le aziende erano in crisi, ora … chiudono!
Ieri avevo pubblicato un articolo molto duro nei confronti del Ministro Padoan, reo, a mio avviso, di aver preso per i fondelli gli italiani con una dichiarazione che ritenevo quasi offensiva: “La crisi è finita”.
Ebbene oggi devo chiedere scusa al Ministro, perché non avevo capito il senso delle sue parole, egli infatti voleva dire “Prima le aziende erano in crisi, oggi non più. Oggi chiudono proprio. E quindi … la crisi è finita”.
Capisco perfettamente la disperazione dei lavoratori delle imprese che chiudono, ma non posso esimermi dal fare una constatazione, essi oggi chiedono l’intervento del Governo che li aiuti nella loro lotta. Ripeto, capisco che quando subentra l’angoscia si provano tutte le strade, devo però ricordare loro che stanno chiedendo aiuto proprio a chi li ha messi in questa situazione drammatica.
Sono le scelte di politica economica imposte dall’Europa, ma avallate dal nostro Governo a far sì che le imprese cerchino in tutti i modi di scappare dall’Italia.
Ed anche qualora il Governo riuscisse a salvare i vostri posti di lavoro lo farebbe solo a discapito di altri che domani si ritroveranno nelle vostre stesse condizioni, ormai siamo tessere di un domino che cadono ad una ad una.
Whirlpool e Prysmian sono nomi importanti e quindi hanno rilevanza mediatica, ma quanti artigiani e piccoli commercianti, senza alcuna tutela da parte dello Stato, si trovano in condizioni ancora peggiori e nessuno fa nulla?
Ed anche gli artigiani ed i commercianti che resistono, riescono nel loro intento solo perché lavorano fino a 16 ore al giorno e 7 giorni su 7, sono condizioni da schiavitù.
Recentemente sono stato qualche giorno all’estero, in un Paese dove “le cose funzionano”, tutto bene, ordine, diligenza, efficienza, eppure … mi mancava la straordinaria bellezza dell’Italia.
Mi sono detto “di Italia ce n’è una sola”!
Certo, ce n’è una sola, ma me la stanno distruggendo.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro