Dalla Svezia un’altra spallata alla disgregazione dell’Unione europea
Hanno un bel dire gli organi di dis-informazione mainstream che festeggiano per l’esito delle elezioni in Svezia titolando “Svezia Democratica non ha sfondato”. La verità è che anche la “democraticissima” Svezia non ne può più dell’Unione europea e delle sue dissennate politiche.
Ed allora nonostante tutti i media nazionali ed internazionali, sia radiotelevisivi che della carta stampata, abbiano fatto a gara per dipingere nel peggiore dei modi Svezia Democratica (l’appellativo più usato è stato neo-nazisti), il partito sovranista ha guadagnato ancora consensi arrivando a superare il 17%!
La governabilità ora in Svezia teoricamente sarebbe a rischio, ma senza dubbio si arriverà ad una “grosse koalition”, stile Germania, pur di isolare i “populisti” e continuare con questa politica fallimentare. Tutto il mondo è paese.
Certo che per quelli della mia generazione, che hanno sempre visto i Paesi nordici come un modello sociale al quale ispirarsi, venire a conoscenza che esistono interi quartieri periferici delle maggiori città (Stoccolma, Gotegorg, Malmo) nei quali la Polizia non si azzarda neppure ad entrare (al confronto Scampia è un paradiso), è cosa da non credere.
Eppure i dati ufficiali non lasciano dubbio alcuno, negli ultimi quattro anni in Svezia si è assistito ad una improvvisa e terrificante escalation di violenza.
In un Paese scarsamente popolato come la Svezia (9,9 milioni di abitanti) l’aver registrato lo scorso anno 320 sparatorie (quasi una al giorno) ed addirittura 110 omicidi, quindi 1,1 ogni centomila abitanti (in Italia il rapporto è 0,66 ogni centomila abitanti, e noi abbiamo la mafia, la camorra, la ndrangheta, la sacra corona unita ecc. ecc.) è perlomeno inquietante.
Ma il dato che fa raggelare il sangue riguarda gli stupri, nello scorso anno ne sono stati denunciati 7.226!!!
20 al giorno!!!
Il triplo rispetto, soltanto, a quattro anni fa, e, purtroppo, nella maggior parte dei casi, erano implicati giovani immigrati.
Come noto nei mesi scorsi il Governo con l’avvicinarsi delle elezioni e fiutando l’aria (non ci voleva molto per la verità) ha chiuso tutte le frontiere, oggi arrivare in Svezia da clandestino è davvero difficile, ma forse si è chiusa la stalla quando i buoi erano già scappati. Vedremo fra nove mesi quel che accadrà alle elezioni europee.
In questi ultimi due anni negli Stati d’Europa dove si è andati alle urne i partiti anti-europeisti hanno ottenuto ovunque successi, a cominciare dalla Francia dove la Le Pen è arrivata al ballottaggio per proseguire con l’Olanda, la Germania, l’Austria, la Repubblica Ceca, l’Italia ed ora la Svezia … e forse ne dimentico qualcuno.
Forse a Bruxelles dovrebbe suonare un campanello d’allarme se non vogliono che il prossimo parlamento abbia una maggioranza di partiti … anti Unione europea. Ci sarebbe proprio da divertirsi.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro