Dario Fo e la demenza senile

Dario Fo e la demenza senile

Mio padre mi ha insegnato ad essere sempre rispettoso verso le persone anziane, “Vedi – mi diceva – anche se a volte possono dire delle vere e proprie bestialità spesso lo fanno solo perché affette da tremende malattie neurodegenerative. Apparentemente sembrano persone sane, ma il loro cervello, non più ben ossigenato dal sangue, non funziona più”.

Per questo io, rispettoso dell’eduzione impartitami, non offenderò Dario Fo, molto probabilmente il comico milanese non si è neppure accorto delle idiozie dette durante l’intervento alla trasmissione “La zanzara” che va in onda su Radio24.

Mi limiterò a prendermela nuovamente con questo “mondo dell’informazione” che, per qualche ascoltatore in più, non esita a mettere alla berlina persone in là con l’età e probabilmente affette da disturbi neurodegenerativi, era già accaduto con Paolo Villaggio ed ora, Giuseppe Cruciani, il conduttore della trasmissione, si ripete con Dario Fo.

Ma al di là di stigmatizzare il comportamento di un conduttore radiofonico che cerca con “scoop” di dubbio gusto di ottenere una certa notorietà ed uscire dall’anonimato, il vero problema riguarda senza dubbio la totalità del cosiddetto “mondo dell’informazione”.

Per Repubblica le esecrabili frasi pronunciate da Fo diventano “Le battute del drammaturgo”, ma peggio ancora fanno le agenzie di stampa, l’AdnKronos titola “Dario Fo ironizza su Brunetta, il Pdl insorge” (capito? Ad essere offensivo è il Pdl che “insorge”, dopotutto era semplice “ironia”) mentre l’Agi le definisce “sfottò”, ma l’elenco sarebbe infinito.

Anche per l’autorevolissimo Corriere della Sera “Fo ironizza su Brunetta” e purtroppo la stragrande maggioranza dei blog nella rete sono su posizioni analoghe, citiamo, solo ad esempio, Giornalettismo che titola “Dario Fo e le battute su Brunetta alla Zanzara” e Blogosfere “Dario Fo ironizza su Brunetta e partono le solite repliche isteriche del Pdl”.

Fo, nella realtà, non si è comportato in maniera dissimile da coloro che subito dopo la nomina di Papa Francesco hanno aperto su Facebook un gruppo con l’intento di deridere il Cardinale Tauran, cioè il protodiacono che ha annunciato l’elezione del pontefice, come noto affetto da morbo di Parkinson.

D’altronde da uno, come Dario Fo, che si arruola nella Repubblica Sociale Italiana (la Repubblica di Salò, tanto per intenderci) ossia nelle file dell’esercito fascista, partecipando ad azioni di rastrellamento contro i partigiani, per poi, nel dopoguerra, sfilare ogni 25 aprile alle manifestazioni per la Festa della Liberazione, la coerenza è perlomeno un optional.

Ma oggi, ad 87 anni, non esigiamo da lui la coerenza, chiediamo però, alle persone che gli stanno vicino, di non metterlo alla mercé di “anchorman” senza scrupoli che approfittano del suo stato “confusionale” per qualche ascoltatore in più, la demenza senile merita un maggior rispetto.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro