Devo riabilitare Renzi?
Assolutamente lo devo riabilitare, fino a ieri, infatti, ero il solo che lo criticava, anche pesantemente, ed oggi?
Oggi ritrovo dalla mia parte anche Ferruccio De Bortoli, Diego Della Valle e, udite, udite, pure la Cei!!!
No, no, non posso avere questi compagni di merende, io sono un’altra cosa, sono distante anni luce dal Corriere della Sera, con Mr. Tod’s sono agli antipodi e, per quanto riguarda i vescovi, beh diciamo che la mia formazione è un’altra.
Ok cercherò allora di riabilitare Renzi, però una cosa va detta subito, che sia ben chiaro: a cambiare opinione … sono stati loro!!!
Il nostro attuale Premier ha avuto il sostegno della “Bibbia di via Solferino” fin dalle sue prime apparizioni sulla scena politica, con Della Valle era pappa e ciccia e non parliamo della sua vicinanza ai Vescovi, è noto che Matteo Renzi è cresciuto attaccato alle tonache dalle quali si è sempre sentito protetto.
Ed ora, improvvisamente, tutti gli si rivoltano contro. Ferruccio De Bortoli pubblica un articolo al vetriolo nel quale non gli risparmia toni sferzanti, lo definisce “una personalità ipertrofica” ed adombra un odioso sospetto quando parla di “stantio odore di massoneria”, detto da lui …
Nulla però in confronto al mai bilioso Diego Della Valle che dopo aver visto le immagini provenienti dagli Usa dell’incontro fra il nostro Premier ed il suo “nemico giurato” Sergio Marchionne, ha definito Renzi “Un sola che non ha mai lavorato in vita sua”, detto da uno che ha passato la sua vita in miniera …
Ed infine l’attacco proveniente dalla Confederazione episcopale italiana, che, in maniera del tutto inconsueta, perlomeno nei modi, ha bacchettato il Presidente del Consiglio con un perentorio “Basta slogan” e lo ha invitato a “ridisegnare la politica fiscale”.
Insomma cosa ha fatto di recente Matteo Renzi per vedersi ritorcere contro proprio gli ex amici evidentemente né fedeli, né tantomeno leali?
Francamente non so rispondere, forse non gli si perdona di aver davvero tenuto fede al “patto con Berlusconi”, forse pensavano che quel “patto” fosse solo un’operazione di marketing, ma che poi, al momento opportuno, l’avrebbe disatteso.
Ed invece Renzi non solo sembra che voglia mantenere la parola data, ma ha anche indirettamente riconosciuto la lealtà del Cavaliere. E’ forse questo il “peccato mortale” attribuito a Renzi?
Non gli si perdona di aver riabilitato “politicamente” Berlusconi, riconoscendogli un ruolo centrale sui grandi temi istituzionali, dopo che il Cavaliere era stato delegittimato da una magistratura sfacciatamente di parte?
Certo, se fosse questo il “peccato mortale” imputato al Premier, beh, andrebbe davvero riabilitato, non tanto perché personalmente sia d’accordo con l’ormai celeberrimo “patto del Nazareno” quanto perché ritengo un comportamento virtuoso il mantener fede ad una parola data ed ancor più il riconoscere all’avversario politico la medesima onestà.
Insomma il celebre motto “molti nemici, molto onore” ripreso da Mussolini, ma nella realtà da attribuire a Giulio Cesare che l’avrebbe coniato durante la campagna in Gallia, come tutte le grandi verità, è tutt’ora attuale.
In pratica, essere contestato non solo dagli avversari politici, ma contemporaneamente anche dai Sindacati, dalla Confindustria, dalla stampa e dalla Chiesa … crea consensi.
La gente, infatti, percepisce questi “attacchi” come una resistenza corporativa nei confronti di una persona che vuole il cambiamento e per questo motivo viene osteggiata, purtroppo, però, tutto ciò è una finzione, le riforme di Renzi sono molto “gattopardesche”, sappiamo tutti che l’unico vero cambiamento in grado di far rivivere all’Italia un nuovo rinascimento è quello di farla tornare ad essere uno Stato libero ed indipendente, seppur integrato in questo mondo globalizzato.
Ma questo non sarebbe semplicemente un cambiamento, sarebbe una rivoluzione!
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro