Esodati: adesso Poletti parla di “scivolo”
Si avvicinano le elezioni e per i prossimi 40 giorni sentiremo sempre più promesse verso chi in questo momento soffre maledettamente, cioè verso tutti gli italiani.
Una volta in campagna elettorale si facevano promesse verso le donne, gli anziani, i giovani, chi restava fuori? Diciamo le persone di mezza età, ecco adesso ci sono anche loro perché si prospettano sgravi fiscali alle aziende che assumono cinquantenni che hanno perso il posto di lavoro. Siamo proprio alla frutta.
Il fatto è che manca una cosa fondamentale: dove sono le aziende che assumono? E qualora se ne trovasse una ora anziché assumere un giovane dovrebbe preferire dare lavoro ad un cinquantenne per avere vantaggi fiscali? Siamo allo scontro generazionale, ma invertito, non più i giovani contro le generazioni precedenti, ma viceversa.
Il Ministro del lavoro Poletti, però, a 40 giorni dalle elezioni si ricorda che in Italia abbiamo creato una nuova categoria di ex lavoratori e non pensionati, gli esodati.
Una categoria istituita dal Governo Monti che, se non mi sbaglio, era sostenuto proprio dal Pd, ma il Partito di Renzi sì è completamente disinteressato al problema fino ad oggi, quando il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali (e della disoccupazione) nonché Presidente di Legacoop, Giuliano Poletti, è tornato sull’argomento parlando di “scivolo”.
Allora in che consisterebbe questo “scivolo”?
Meglio essere precisi e riportare esattamente le parole del Ministro Pd “stiamo cercando di costruire uno scivolo che consenta di collegare la loro condizione al pensionamento”.
Ditemi voi se si può dire qualcosa di più banale, generico ed inconcludente.
Gentile Ministro, gli esodati hanno bisogno di tutto tranne che di essere presi per il … fondelli!
Forse adesso Poletti si è accorto che agli esodati prima o poi andrà riconosciuta una pensione? Si è accorto che un esodato non potrà rimanere in quella condizione a vita? O davvero si augura cinicamente che qualcuno “tiri le cuoia” per alleggerire il peso sulle casse pubbliche?
E’ tutto?
No naturalmente, c’è di peggio!
Perché il Ministro Poletti aggiunge: “Questa è un’operazione che ha dei costi quindi la discussione che stiamo facendo è costruirla tecnicamente bene per evitare di riprodurre dei problemi e trovare un bilanciamento che ci consenta di fare questa operazione in maniera efficace”
Ma cosa vuol dire questa frase?
Geniale Poletti nell’intuire che “l’operazione ha dei costi” ma questa banalità è anche l’unica cosa che abbia un senso nella sua frase, a seguire, infatti, abbiamo una supercazzola da far impallidire anche il Conte Mascetti alias Ugo Tognazzi in “Amici Miei”.
Dopo aver detto che l’operazione ha dei costi, anziché far seguire parole senza senso avrebbe dovuto dire dove intendeva trovare la copertura finanziaria, almeno parziale se non definitiva, ed invece il Ministro, continua nell’intollerabile presa per i fondelli di una categoria di persone giunte ormai alla disperazione.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro