Federica Pellegrini: campionessa sì, ma di stupidità
C’è un comportamento che viene insegnato a coloro che svolgono attività sportiva in maniera professionale: mai parlare pubblicamente dei propri compensi.
Il motivo è evidente, gli sportivi di alto livello, in un anno di attività hanno introiti che una persona “normale” può solamente sognarsi di guadagnare in tutta una vita lavorativa.
Sono quindi delle persone “privilegiate” che dopo aver “lavorato” per un limitato numero di anni, possono tranquillamente, a fine carriera, ancora giovanissimi, permettersi di vivere di rendita per il resto della loro esistenza e, se sono persone oculate, anche assicurare un futuro agiato ai loro figli, nipoti e pronipoti.
Sono personaggi “pubblici”, generalmente idolatrati dai propri tifosi, che vedono in loro dei “valori” universali, quali l’attaccamento ai propri colori, lo spirito di sacrificio, il costante impegno ed l’abnegazione.
Tutto ciò, naturalmente, stride col vil denaro, nell’immaginario del pubblico che segue con passione le gesta sportive, l’atleta, oltre ad avere doti fisiche eccezionali, è una persona virtuosa, disposta a sopportare grandi sacrifici indipendentemente dal tornaconto economico.
Ne consegue, quindi, che lo sportivo non parli mai pubblicamente dei propri guadagni, ed anche i giornalisti, essendo a loro volta “dell’ambiente”, evitino domande su questo argomento.
Non sentirete mai, infatti, un giornalista chiedere ad un nostro atleta appena insignito di un alloro olimpico se sia contento di aver guadagnato 168.000 euro (il premio che il Coni ha riconosciuto a coloro che si sono fregiati di una medaglia d’oro alle ultime Olimpiadi di Londra).
Insomma, non parlare del vil denaro per gli sportivi è prassi talmente consolidata che sono rimasto sbigottito quando ho saputo che la nuotatrice Federica Pellegrini aveva postato un tweet molto polemico nei confronti della Federazione Italiana Nuoto, rea, a suo dire, di averle riconosciuto solo 3.000 euro per i tre record del mondo e le due medaglie vinte ai mondiali di nuoto svoltisi a Roma nel 2009.
Solo una persona stupida poteva postare su twitter, quindi rendere più che pubblica, una sua rivendicazione di tipo economico. Perché non chiedere esplicite delucidazioni, in privato, direttamente alla Federazione?
Agendo in questo modo, la nuotatrice azzurra, ha ovviamente “obbligato” la Federazione Nuoto a dare, a sua volta, una risposta pubblica ed è stato precisato che i 3.000 euro non sono affatto il compenso per i record e le medaglie vinte a Roma 2009, bensì un ulteriore riconoscimento alla società di appartenenza della Pellegrini, l’Aniene, che in precedenza aveva già percepito circa 16/17.000 ed usufruiva di strutture federali per gli allenamenti.
Per le prestazioni ai mondiali di Roma, la Pellegrini aveva già ricevuto la bellezza di 147.000 euro e, precisa sempre la Federazione, dal 2006 al 2012 ha incassato personalmente l’iperbolica cifra di 750.000 euro.
E questo solo dalla Federazione Nuoto, perché i compensi per le prestazioni olimpiche vengono erogati dal Coni, ed anche quelli sono molto sostanziosi (168.000 euro per l’oro, 90.000 euro per l’argento e 60.000 euro per il bronzo oltre a contributi vari).
E forse non è superfluo ricordare che questi sono tutti soldi pubblici, rivenienti perciò dalle tasse pagate da tutti i cittadini.
Per la Pellegrini, quindi, una gigantesca figura di m…
E’ banale, poi, fare una semplice considerazione, riportiamo proprio con un copia/incolla il tweet della nuotatrice veneta:
Questo e’ quello che ho guadagnato vincendo 2 mondiali con 3 record del mondo in una sola edizione!!fate voi!!! pic.twitter.com/ac9XJmrp8Z
se la Pellegrini, leggendo un trafiletto della Gazzetta dello Sport, è convinta di aver guadagnato solo 3.000 euro per le prestazioni nei mondiali di Roma vuol dire che quando ha ricevuto il bonifico di 147.000 euro non se ne è neppure accorta.
Ne deve avere talmente tanti che 147.000 euro in più o 147.000 euro in meno non le fanno differenza!
Ed in effetti i soldi ricevuti dalla Federazione e dal Coni, pur essendo una montagna di quattrini, diventano spiccioli se rapportati con quelli incassati dagli sponsor e come testimonial per diverse pubblicità, il che rende a questo punto il suo tweet assolutamente offensivo nei confronti di tutte le persone che lavorano.
E’ per questo motivo che sono subito scesi in campo, in sua difesa, proprio i suoi sponsor, che, resisi conto immediatamente della clamorosa gaffe (prima avevamo usato un’espressione più colorita), e temendo per questo un crollo della popolarità della nuotatrice veneta, che andrebbe a vanificare i loro investimenti pubblicitari, hanno cercato di cambiare le carte in tavola minimizzando l’accaduto.
Ma avrebbero fatto meglio a dare un consiglio alla Pellegrini: quello di starsene zitta!
Sì, perché se i tweet iniziali li abbiamo definiti “stupidi” la controreplica alla precisazione della Federazione della nuotatrice azzurra è semplicemente “demenziale”!
Visto che non poteva contestare di aver ricevuto la bellezza di 147.000 euro solo per i mondiali di Roma e 750.000 euro in sei anni, ha definito la doverosa e puntuale precisazione un “calcolo ragionieristico sui premi” e, “sarebbe fin troppo facile rispondere con l’elenco di medaglie e primati conquistati dal 2004 a oggi”.
In pratica quella montagna di soldi, per lei, sarebbero nulla in confronto ai risultati ottenuti, un’ulteriore offesa a tutti coloro che lavorando dalla mattina alla sera, fanno fatica ad arrivare a fine mese!
In conclusione, verrebbe da chiosare, tutto ha una logica, il buon Dio era già stato estremamente generoso con la Pellegrini, avendole dato un fisico assolutamente straordinario e fuori dalla norma, non poteva eccedere anche con l’intelletto.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro