Germania: produzione industriale deludente e la Borsa di Francoforte vola
Ennesima prova che attualmente i mercati finanziari sono totalmente indirizzati e controllati dalle Banche Centrali e non riflettono quindi le attuali difficoltà di una situazione economica che continua a deteriorarsi.
Oggi in Germania è stata comunicato il dato relativo alla produzione industriale relativa al mese di ottobre, mi sembra quasi superfluo ricordare che stiamo parlando della nazione guida per l’eurozona, non di uno staterello insignificante.
Ebbene dopo il crollo (-1,1%) registrato in settembre, un dato che aveva fatto scalpore, gli economisti avevano previsto una ripresa (+0,8%), non certo un boom, ma perlomeno un segnale un po’ incoraggiante.
Abbiamo avuto invece un asfittico +0,2% che non basta neppure a far tornare in positivo il bilancio degli ultimi dodici mesi, insomma, possiamo dire che da un anno la produzione industriale tedesca è “imballata”, quindi non sembra proprio una notizia per la quale si debba festeggiare.
Ed invece la Borsa di Francoforte in questo momento sta guadagnando due punti percentuali, il Dax vola nuovamente verso quota 11.000 punti.
Ed in effetti: a chi mai interessa la produzione industriale? Per capire se la Borsa salirà o scenderà bisogna ascoltare le parole dei Governatori delle Banche Centrali (oggi parlano sia Kuroda che Carney) che naturalmente continuano a ripetere come un mantra che faranno tutto ciò che è nello loro possibilità per aiutare l’economia, ben sapendo che, agendo come stanno facendo ora, non sorreggono l’economia, ma soltanto i mercati finanziari.
Le Borse sono così diventate “l’ultimo baluardo” che rimane a disposizione dei vari governanti per dire che, dopotutto, la situazione non è poi così brutta.
Per Obama è un motivo di vanto dire che il Dow Jones si trova vicinissimo ai propri massimi storici intorno a quota 18.000 punti, allo stesso modo la Merkel può vantarsi di un Dax nuovamente sugli 11.000 punti, e, nel suo piccolo, per Renzi i 22.000 punti del Ftse Mib sono un successo, il nostro Premier può infatti ostentare che dall’inizio dell’anno la Borsa italiana ha guadagnato oltre quindi punti percentuali.
Ed allora facciamo finta che un partito di destra come il Front Nationale non sia diventato il maggior partito di Francia (di Francia!), facciamo finta che il malcontento della popolazione stia aumentando paurosamente, tanto … tanto la Borsa sale.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro.