I giovani emigrano per trovare lavoro. Mattarella shock
Macché Jobs Act, macché incentivi all’occupazione, tutte cose che costano un sacco di soldi alle sempre più misere casse dello Stato e non producono effetti apprezzabili.
Il grande Matteo Renzi ha trovato il modo per far diminuire la disoccupazione nel nostro Paese … e a costo zero!
Era l’uovo di Colombo, ma, chissà perché, nessuno ci aveva pensato prima, la soluzione era lì, a portata di mano, e l’ha trovata il nostro Premier:
FAR EMIGRARE I NOSTRI GIOVANI ALL’ESTERO!!!
Ma certo, dai! Se la situazione economica si deteriora di giorno in giorno e non si creano opportunità di lavoro i giovani se ne vanno all’estero, naturalmente pagando il viaggio di tasca propria, quindi per le casse dello Stato nessun esborso, ed il risultato è che non rientrano più in quella odiosa categoria di persone che sono “in cerca di lavoro”, sì insomma, avete capito: i disoccupati!
Ed ecco che “magicamente”, in Italia, il tasso di disoccupazione diminuisce, soprattutto quello giovanile!
I numeri? Ce li dà la fondazione Migrantes pubblicando l’annuale rapporto “Italiani nel mondo 2016” dal quale scopriamo che nel 2015 i nostri connazionali che hanno lasciato il Bel Paese sono stati 107.529 ossia diecimila in più rispetto all’anno precedente.
Un numero impressionante, tanto per capirci, se nel 2014 ci eravamo persi Cesena (circa 97.000 abitanti), nel 2015 ci siamo giocati Bolzano (circa 107.000 abitanti) e quest’anno che città “scomparirà”? Forse Bergamo (119.000 abitanti)?
E gli aspetti preoccupanti di questo “nuovo” fenomeno sono molteplici, analizziamone solo un paio.
Oggi “si parte per non tornare”, infatti il saldo migratorio, ossia la differenza fra chi se ne va e chi torna, che era rimasto pressoché stabile durante il primo decennio del nuovo millennio, negli ultimi anni è diventato sempre più negativo.
Chi parte?
In particolare giovani (quasi il 40% fra i 18 ed i 34 anni) con alto grado di istruzione, già perché adesso non si emigra più dal Sud con una valigia di cartone, sapete quali sono le due regioni in testa nella speciale classifica dei nostri connazionali andati all’estero?
La Lombardia, con 20.088 persone emigrate …
… ed il Veneto con 10.374 persone emigrate.
Guardate che questo dato è davvero impressionante, riflettete! Se si emigra dalle regioni più ricche, quelle che offrono più opportunità di lavoro, cosa significa?
Semplicemente che l’Italia si sta impoverendo! O più precisamente: gli italiani che rimangono si stanno impoverendo!
Serve poi ricordare che la fuga dei cervelli, come viene comunemente chiamata, per il nostro Paese, è anche un dramma dal punto di vista economico.
Già, perché “lo Stato”, qualsiasi Stato, sostiene e finanzia la propria popolazione nella prima parte della vita, un sostentamento che dovrebbe essere successivamente “ripagato” dagli individui durante tutta la vita lavorativa.
In pratica, dalla nascita, ogni cittadino “gode” di un welfare (sistema sanitario, asili nido, sistema scolastico ecc. ecc.) al quale egli non ha ancora potuto contribuire, lo fa successivamente quando, entrando nel mondo del lavoro, inizia a pagare imposte, tasse e contributi che dovrebbero permettergli di finanziare anche l’ultima parte della vita, gli anni della pensione.
Se il nostro Stato eroga servizi alla persona dalla nascita al conseguimento di un titolo di studio senza averne successivamente un ritorno perché questa persona va a svolgere la propria attività lavorativa all’estero, capirete bene che, oltre che da quello umano, questa è una tragedia anche dal punto di vista economico.
Uno Stato del genere è destinato inevitabilmente al fallimento!
Se ne rendono conto i nostri governanti?
Evidentemente no!
Ma stavolta a toccare il fondo non è stato il nostro Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, una volta tanto, è stato superato, in scempiaggini, niente di meno che dal Presidente della Repubblica.
Sentite infatti cosa è riuscito a dichiarare Mattarella:
“La mobilità dei giovani italiani verso altri Paesi dell’Europa e del mondo è una grande opportunità, che dobbiamo favorire, e anzi rendere sempre più proficua.”
Una grande opportunità?!?
Ma si rende conto di quel che dice?!?
E prosegue pure con lo stesso tono:
“Che le porte siano aperte è condizione di sviluppo, di cooperazione, di pace, di giustizia.”
Capito??? Andatevene pure!!!
Ed infine la perla finale:
Dobbiamo fare in modo che ci sia equilibrio e circolarità. I nostri giovani devono poter andare liberamente all’estero, così come devono poter tornare a lavorare in Italia, se lo desiderano, e riportare nella nostra società le conoscenze e le professionalità maturate”.
Capito??? Potete anche tornare a lavorare in Italia, ma “solo se lo desiderate”, sia ben chiaro, noi siamo democratici … non obblighiamo nessuno.
Pazzesco!
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro