Gli 8 miliardi a Juncker? E’ la mazzetta che viene data all’esattore delle tasse
Appena è stata resa nota la notizia che l’Italia partecipava al piano Juncker con la medesima cifra della Francia, 8 miliardi (e che siamo noi meno dei Galletti?), poco meno rispetto alla Germania (10 miliardi) e molto di più della Spagna (1,5 miliardi) la prima cosa che ho pensato è stata che Renzi non volesse essere da meno dei nostri “cugini” transalpini.
Il piano Juncker, come ho già più volte ribadito è una bufala pazzesca, è una specie di schema Ponzi, come si usa dire adesso, o una catena di Sant’Antonio, come si diceva un tempo.
Probabilmente tutti lo sanno, ma devono far finta che sia una cosa seria, la Spagna invece, ha fatto capire chiaramente che considera il piano Juncker niente più che spazzatura e soltanto perché Bruxelles ha implorato Madrid di contribuire, perlomeno con un importo simbolico, ha deciso di aderire per una cifra ridicola (1,5 miliardi appunto).
La Merkel non poteva sputtanare l’alcolista Juncker visto che era stata proprio la Cancelliera ad imporlo a capo della Commissione europea ed allora ha contribuito con una somma che per le casse tedesche è del tutto insignificante, ossia 10 miliardi di euro.
A quel punto toccava alla Francia, in bolletta peggio di noi, ma Hollande si è ricordato di essere il Presidente di uno Stato noto per la sua Grandeur e quindi, raschiando il fondo del barile, ha messo sul piatto 8 miliardi.
Toccava così a noi, e, ripeto, sul momento ho pensato che Renzi non volesse essere da meno dei cugini transalpini, per questo:
MAI meno della Francia
Ed ecco quindi gli 8 miliardi che Renzi andrà a prendere … non so dove … ipotizzo … da nuove tasse? Forse no, aumentando solo le aliquote di quelle che ci sono già.
No dai, non facciamo ironia, verranno messi da Cassa Depositi e Prestiti ed infatti non so se avete notato la pubblicità che va in onda su tutte le tv nazionali per cercare di invogliare gli italiani a sottoscrivere le nuove obbligazioni emesse da Cdp, durano sette anni, per i primi due vi danno l’1,75% lordo per gli altri cinque in pratica nulla (mezzo punto più dell’euribor a 3 mesi, per la precisione). In questo modo il Governo punta a raccogliere 1/1,5 miliardi di euro, per il resto si prenderanno proprio i soldi che gli italiani tengono sui libretti postali.
Ma al di là di non essere da meno di quanto aveva già annunciato la Francia, il motivo per cui Renzi ha messo sul piano Juncker 8 miliardi di euro è che in questo modo l’Europa “chiude un occhio” e forse tutti e due, sui conti dell’Italia.
Insomma l’Europa in cambio degli 8 miliardi arriva perfino a dire che le riforme del Governo italiano sono state “importanti”, ma non solo, l’Ecofin, così come l’Eurogruppo, si è spinto più in là, arrivando ad affermare che “nel caso dell’Italia c’e’ una piena aderenza all’ aggiustamento del deficit strutturale”, mentre “per quanto riguarda la regola del debito, questa e’ pienamente soddisfatta grazie all’aggiustamento strutturale, alle condizioni eccezionali macroeconomiche e all’importante sforzo di riforme strutturali”.
Leggendo questi giudizi così lusinghieri sul nostro Paese, non so perché, ma quegli 8 miliardi mi hanno fatto venire alla mente, una cosa … che … si dice sapete, io non so se è vero, però si dice che ci sono imprenditori che nella loro cassaforte tengono sempre pronta una mazzetta per quando si presenta in azienda la Guardia di Finanza.
Ebbene, mi sbaglierò, ma quegli 8 miliardi, chissà perché, io li associo a quella mazzetta.
Improvvisamente agli occhi dell’Europa siamo diventati addirittura virtuosi, che sia vero il detto “tutto il mondo è Paese”?
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro