Gli italiani non si vendono per una frittura di pesce
Il “NO” ha vinto, ha vinto nettamente. Renzi si è dimesso, lascia Palazzo Chigi, probabilmente, però, come aveva promesso, non lascia la politica (purtroppo), ora occorrerà capire cosa intenderà fare il PD.
Ma l’esito del referendum è stato chiarissimo, non tanto per lo scarto dei voti, quanto per la differenza del voto regionale.
Gli italiani non hanno bocciato una riforma costituzionale che oltre ad essere “pasticciata” era anche “truffaldina”, bensì hanno bocciato un Governo che nonostante abbia avuto dalla sua parte tutta la (dis)informazione mediatica (Tv, radio, giornali ecc. ecc.) ha impoverito ulteriormente un Paese già fiaccato da anni di crisi.
Guardando il voto disaggregato, regione per regione, si nota inequivocabilmente che gli italiani hanno votato, o per convenienza, o per manifestare la propria insoddisfazione.
Ciò è più che evidente.
Lo “scandaloso” voto dato in totale controtendenza rispetto al resto dell’Italia da parte degli elettori del Trentino Alto Adige la dice lunga, la Provincia di Bolzano, in particolare, ha votato in massa per la riforma Renzi/Boschi perché loro avevano tutto da guadagnarci.
A tal proposito, premettendo che la vittoria del “NO” non cambia nulla sotto questo aspetto, occorrerebbe prima o poi interrogarci su quel che accadrebbe nel Trentino, ed in particolare nell’Alto Adige, se un prossimo Governo proponesse l’eliminazione delle anacronistiche Regioni a “Statuto speciale”.
Così come è del tutto lapalissiano, dal lato opposto, l’esito del voto in Sardegna, regione nella quale gli elettori si sono espressi per il “NO” con percentuali bulgare.
Ebbene cari lettori, parliamoci chiaro, ai sardi non gliene può fregar di meno della riforma costituzionale, i sardi stanno male, non sono alla fame, ma quasi, quindi inviano un chiaro messaggio al Governo Renzi.
E così si è comportato tutto il Sud Italia.
Il mezzogiorno è in uno stato comatoso, e non gli basta una frittura di pesce.
Più si aggrava la situazione economica, più aumenta la criminalità, e, di conseguenza, peggiora la qualità della vita, giunta ormai, in larghe zone del nostro Meridione, a livelli da America Latina.
Quindi l’esito del voto, lo ribadisco, è chiarissimo.
Chi oggi festeggia per la vittoria del “NO” non può dire che è la vittoria della democrazia. Caro Travaglio, dire che il “NO” ha vinto perché gli italiani hanno capito che non avrebbero più eletto i senatori, che invece sarebbero stati “nominati” dai consiglieri regionali, è una panzana.
Il “NO” ha vinto perché gli italiani stanno male, e quando uno sta male qualsiasi cosa gli propone il Governo in carica gli risponde “NO”.
Questa è la verità.
Ma la cosa peggiore qual è?
E’ che possiamo fare tutti i Governi che vogliamo, scegliere le maggioranze più disparate, ma se non ci liberiamo dal “giogo” al quale ci ha inchiodato l’Europa la nostra situazione non migliorerà in maniera sostanziale.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro