Gli italiani: un popolo spaventato, anzi no, terrorizzato
Queste elezioni europee sono state contemporaneamente le più inutili e le più significative fra tutte le tornate elettorali che si sono svolte nel nostro Paese negli ultimi 20 anni.
Le più inutili perché le elezioni continentali servono a comporre un’entità burocratica di nessun valore come il Parlamento europeo che oltretutto non subirà variazione alcuna dalla composizione dei 73 rappresentanti eletti in Italia, le più significative perché mai come in questa tornata elettorale è risultato chiaro il clima di paura, anzi di vero terrore che sta attanagliando il nostro Paese.
L’anomalia Italia, che c’è sempre stata, ha raggiunto ieri il suo apice dopo l’apertura delle urne, siamo il solo Paese che ha largamente premiato il principale partito di Governo, e le motivazioni sono lampanti per tutti coloro che, come me, possono avere un osservatorio privilegiato.
Sgombriamo immediatamente il campo da un’obiezione insignificante, non si può dire che anche la Merkel (quindi una compagine governativa) abbia vinto le elezioni, in primis perché non ha sfondato, bensì ha mantenuto le percentuali già raggiunte nelle recenti elezioni politiche, ma soprattutto perché l’attuale condizione economico/sociale della Germania non è minimamente paragonabile alla nostra, visto che l’economia tedesca non è mai andata bene come di questi tempi, la disoccupazione praticamente non esiste e la Borsa di Francoforte è sui massimi storici, insomma una situazione diametralmente opposta a quella italiana.
In ogni altra parte d’Europa i partiti al governo hanno subito batoste inimmaginabili anche per coloro che avevano previsto gli scenari più cupi, in particolare per due Paesi importanti come Francia e Gran Bretagna si può tranquillamente parlare di shock elettorale con il Fronte Nationale della Le Pen e l’Ukip di Nigel Farage di gran lunga primi partiti.
Ovviamente, come tutti sanno, la bassa affluenza alle urne, in Italia, ha sempre avvantaggiato i partiti della sinistra, ma lasciamo stare questa considerazione, seppur importante, ed andiamo subito al nocciolo della questione cercando di dare una risposta alla vera domanda che emerge dall’esito del voto:
Perché gli italiani hanno largamente premiato Renzi ed il suo Pd?
Semplice, perché gi italiani sono spaventati, anzi terrorizzati, chi di finire nella povertà e nell’indigenza perché magari rischia di perdere il proprio posto di lavoro, chi di perdere quel poco che si era messo da parte e anche chi ha davvero qualcosa da parte ma teme che gli potrà essere almeno in parte requisito (ad esempio con una patrimoniale) perché quando una parte della popolazione è alla fame e non si possono fare ulteriori debiti … i soldi si vanno a prendere … da chi ce li ha!
Ed allora, quando hai paura, ti rivolgi a chi ti può aiutare! E chi ti può aiutare è colui che ha in mano i cordoni della borsa!
E questo spiega anche perché gli altri partiti della coalizione di Governo hanno subito batoste. Perché per gli italiani è dal Pd che potrà arrivare un aiuto.
Pensateci un momento, cari lettori, riflettete su come sono stati veicolati alcuni fatti nell’immaginario collettivo degli italiani:
GLI 80 EURO, SONO GLI 80 EURO DI RENZI, NON DEL GOVERNO!
Ma c’è di più! Sempre nell’immaginario collettivo degli italiani:
E’ RENZI CHE SALVA GLI OPERAI DELLA ELECTROLUX, NON IL GOVERNO!
ED E’ SEMPRE RENZI, STAVOLTA CON L’APPOGGIO DETERMINANTE DEL PAPA, CHE SALVA I 2.000 POSTI DI LAVORO DELLA LUCCHINI A PIOMBINO.
A proposito, proprio per questi motivi, se Papa Francesco si fosse presentato a queste elezioni vi posso assicurare che avrebbe preso l’80% dei voti, lo avrebbero votato a valanga anche atei ed agnostici!
Per capire quanto accaduto vi esorta davvero a rivedervi il monologo Howard Beale nel film Quinto Potere. Fatelo per favore! Cliccate su questo link
Dura soltanto 4 minuti e 36 secondi e dopo avrete capito tutto, non andatevi a leggere le analisi del voto fatte da politici e politologi, dopo aver visto questo spezzone di film vi risulterà tutto perfettamente chiaro, il film è un capolavoro, il regista Sidney Lumet un genio della cinematografia e l’attore Peter Finch raggiunge l’apice del suo straordinario talento in questo monologo.
Ed allora, carissimi lettori, non mi resta che concludere ancora con un interrogativo:
Cosa accadrà nel nostro Paese quando gli italiani si renderanno conto che non potrà essere Renzi, non per incapacità, ma per impossibilità, ad aiutarli ad uscire da questa situazione che si sta facendo giorno dopo giorno sempre più disperata?
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro