Gli ucraini uccidono un nostro fotoreporter, scandalosa la politica e la stampa italiana
Con un colpo di mortaio sparato dall’esercito ucraino, che da tempo assedia i separatisti filorussi nella regione di Donetsk, è morto il fotoreporter italiano Andrea Rocchelli, una persona inerme che voleva fare solo il suo lavoro, quello di documentare cosa sta accadendo in quella zona del mondo.
Gli ucraini hanno barbaramente trucidato oltre a Rocchelli il suo traduttore russo, ma con passaporto italiano, Andrej Mironov.
Ne aveva dato immediatamente la notizia un altro fotografo, il francese William Rouguelon, che era con loro e che è rimasto a sua volta ferito sotto il fuoco dell’esercito ucraino.
La notizia veniva così immediatamente diffusa da un’agenzia russa, ma il nostro Ministero degli Esteri non confermava, limitandosi a dire che erano in corso verifiche, probabilmente prendeva tempo per concordare con gli ucraini una versione di comodo.
Soltanto il giorno successivo all’uccisione la Farnesina dava la conferma della morte del nostro connazionale, incredibilmente, però, veniva riportato che Rocchelli era rimasto coinvolto in un conflitto a fuoco fra le due fazioni in lotta.
La testimonianza inequivocabile del giornalista francese, però non lasciava dubbi sulla dinamica che ha causato la morte del fotoreporter e del suo interprete, arrivati a Sloviansk, nella regione di Donetsk, il taxi sul quale viaggiavano veniva crivellato di colpi dalle armate ucraine che circondano la roccaforte dei filorussi, scesi dall’auto Rocchelli e Mironov hanno cercato riparo in un fossato, a quel punto hanno cominciato a piovere colpi di mortaio, “tra i 40 e i 60” ha affermato Rouguelon che ha proseguito dicendo “Hanno aggiustato il tiro e un colpo è piombato in mezzo al fossato”.
L’interprete russo sarebbe morto sul colpo (secondo alcune testimonianze decapitato), mentre il fotoreporter italiano sarebbe spirato poco dopo per le gravissime ferite riportate.
A questo punto quindi la pantomima del nostro Ministro degli Esteri, Federica Mogherini, è perlomeno stucchevole, dopo aver espresso le sue condoglianze si è limitata infatti a chiedere alle autorità ucraine che venga fatta luce sulla dinamica dell’uccisione del nostro connazionale. Figuriamoci!
Il suo collega ucraino Andrij Deshchtsia ha avuto persino la sensibilità di scrivere un tweet annunciando l’apertura di un’inchiesta (me l’immagino!), ed ha avuto anche la faccia tosta di dire che “tutti i colpevoli devono essere puniti”.
Ora cari lettori figuratevi come la nostra stampa, asservita totalmente al potere politico, avrebbe riportato la notizia se ad uccidere Andrea Rocchelli fossero stati i filorussi, il comportamento dei nostri organi di informazione è semplicemente disgustoso.
Quando un nostro connazionale, inerme e animato solo dalla straordinaria volontà di raccontare al mondo quanto sta accedendo, viene trucidato in modo così barbaro, non ci si può comportare in maniera così subdola come ha fatto il nostro Governo e la nostra stampa, la reazione deve essere di ben altro tenore, non solo perché è stato ammazzato un nostro connazionale, ma una persona meravigliosa.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro