Grasso si mette in ginocchio pur di non perdere la poltrona
Ed ecco che quando le cose cominciano a prendere corpo e si va al di là delle solite chiacchiere, il Pd si spacca, ed i suoi esponenti si dividono su tutto, ed ognuno cerca di difendere il proprio orticello.
Ci aveva messo una vita, Grasso, per avere una carica istituzionale, aveva dato prova di avere l’anima del lacchè, sempre servile con il potere, ed ora che c’era arrivato, addirittura alla Presidenza del Senato, non ci sta a farsi soffiare la sedia da sotto il sedere.
Ed quindi fa di tutto pur di restare seduta sulla cadrega più importante di Palazzo Madama, accetta anche che il Senato abbia compiti molto meno rilevanti rispetto a quelli attuali, arriva a prospettare … non si sa bene cosa, insomma implora che non venga abolito.
E’ veramente patetico nel suo tentativo, sentite cosa arriva a dire:
“Io immagino un Senato composto da senatori eletti dai cittadini contestualmente alle elezioni dei consigli regionali, e una quota di partecipazione dei consiglieri regionali eletti all’interno degli stessi consigli. Per rendere più stretto il coordinamento tra il Senato così composto e le autonomie locali, prevederei la possibilità di partecipazione, senza diritto di voto, dei presidenti delle Regioni e dei sindaci delle aree metropolitane”.
Cosa vuol dire?
Niente, è patetico e basta. Insomma, sembra dire, umiliatemi pure, toglietemi tutto, anche la mia dignità, ma lasciatemi la mia poltroncina.
Ecco, la dignità, per il nostro Presidente del Senato, una illustre sconosciuta. Non solo per lui, sia ben chiaro, io spesso mi chiedo, forse sono io una persona troppo orgogliosa, ma la mancanza di un minimo di amor proprio, soprattutto in coloro che rivestono cariche istituzionali, proprio non riesco a concepirla, perché umiliarsi così davanti a tutti?
Ma forse la mancanza di dignità è proprio un requisito essenziale per ricoprire certi incarichi, forse solo così, stando sempre con il potere e non esprimendo mai con chiarezza il proprio pensiero, si può arrivare in certi posti.
Se Grasso fosse una persona con la schiena dritta alzerebbe la voce e direbbe chiaramente “Abolire il Senato è una sciocchezza! Sono un democratico ed accetterò ogni decisione presa dalla maggioranza, ma nessuno può impedirmi di dire ciò che penso”.
Ed invece è lì ad elemosinare, ad accettare qualsiasi ridimensionamento della propria carica pur di non perderla.
Torna alla mente Leonardo Sciascia quando, ne “Il giorno della civetta” fa dire al padrino Don Mariano Arena “Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà…”
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro