Grecia: la farsa può trasformarsi in tragedia
“La Grecia onorerà i propri impegni” diceva Tsipras soltanto pochi giorni fa, ed invece improvvisamente ora il suo Ministro delle Finanza Varoufakis fa sapere che “i soldi stanno per finire” ed ancora nessun giornalista a porsi la domanda: “mentivano pochi giorni fa, o stanno mentendo adesso”?
Nessuno poi mette in risalto una delle migliori barzellette del secolo, l’ha raccontata il Commissario europeo agli Affari Economici, il francese Pierre Moscovici, avvertendo Atene: “Riforme o default”. Questa è degna di entrare nella storia. Personalmente mi chiedo: ma Moscovici è davvero così ebete? E l’amara risposta non può altro essere che: “Sì”.
Ma perché Moscovici non invita Tsipras e Varoufakis ad andare a prendere lezioni dal campione mondiale delle riforme: Matteo Renzi da Rignano. Quello ne aveva promesse una al mese, ma ne sta facendo una ogni settimana. L’Italia è un turbinio di riforme, non so se ve ne siete accorti, ma la nostra economia da settembre scorso è ripartita “col botto”, per non parlare dell’occupazione che sta facendo segnare un vero e proprio boom. Ci sono le imprese che fanno a gara per assumere i giovani, soprattutto la Whirlpool a Caserta!
Insomma basterebbe davvero poco alla Grecia, che ne dite se gli prestiamo Renzi per qualche mese? La rivolta come un calzino e la fa diventare la Singapore d’Europa.
Ciò che ha del paradossale è che sembra che tutto il mondo sia in fibrillazione perché la Grecia sta per dichiarare default e nessuno ricorda che la Grecia ha già dichiarato default nel 2012. Forse è bene ricordare quanto è accaduto solo un paio di anni fa, non ci vuole una memoria di elefante.
Dopo che l’allora Presidente della Bce, Jean Claude Trichet, aveva dichiarato che “il fallimento della Grecia è fuori questione”, dopo che l’allora Premier francese Sarkozy aveva detto che “non è possibile lasciare cadere la Grecia” perché “il fallimento della Grecia è il fallimento dell’Europa” ed infine dopo che il Direttore Generale del FMI Christine Lagarde ripeteva che il fallimento della Grecia era “un evento che non doveva essere preso in considerazione” …
… ebbene, dopo tutto questo …
il debito greco venne “ristrutturato”.
Sono davvero straordinari gli economisti, hanno una capacità di coniare dei termini (in combutta con i politici) davvero fuori dal comune, ed ecco così che il termine “ristrutturare”, così denso di positività e fiducia nel futuro, viene utilizzato per descrivere ciò che invece è un vero e proprio “bagno di sangue”.
Ufficialmente la svalutazione del debito greco fu del 53,5% ma nella realtà invece è stata del 75%. Forse voi, cari lettori non ve ne siete accorti, perché non è stato dato un gran risalto alla notizia e soprattutto perché voi non avevate in portafoglio titoli dello stato ellenici, ma chiedete a chi li aveva!!!
E fra questi ai tanti italiani che possedevano quei titoli ellenici sottoposti ad una “ristrutturazione” … essi hanno perso il 75% del loro valore! Tanto per intenderci più dell’Argentina! Eppure carissimi lettori dal punto di vista mediatico non è neppure raffrontabile quanto sia stato enfatizzato il crac dell’Argentina ed invece non si sia parlato di quello greco.
Viviamo in un regime democratico? (A livello europeo, intendo, non solo italiano)
L’informazione è libera?
Ed ora cosa accadrà?
Esattamente la stessa cosa!!! Ci sarà un altro default della Grecia, come personalmente sostengo da tempo, mentre tutti i politici e gli euroburocrati in tutti questi mesi vi hanno spudoratamente mentito, ma rimarranno tranquillamente ai loro posti.
Ma …
… ma la Grecia resterà nell’euro, perché aver portato alla fame il popolo greco non basta, era un’economia che non contava nulla e i greci sono quattro gatti.
L’obiettivo di coloro che sostengono l’euro è invece ben più sostanzioso: depredare e ridurre alla fame Stati ben più importanti ed economicamente nemmeno paragonabili al microbo Grecia …
… come l’Italia, ad esempio?
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro