Il Fiscal Compact: impossibile rispettarlo
Le variabili che entrano in gioco sono molteplici, e l’argomento si presta così a creare confusione, la sostanza, però, è semplice per l’Italia sarà matematicamente impossibile rispettare il Fiscal Compact.
Innanzitutto chiariamo cosa sia questo “patto” firmato dai vari Stati europei nel 2012. In buona sostanza la crisi economica ha portato praticamente tutti gli Stati europei a sforare dai parametri di Maastrich, ed il Fiscal Compact non è altro che un impegno a ritornare entro i limiti che erano stati fissati con gli accordi firmati nella cittadina olandese.
L’obbligo del pareggio di bilancio che il Governo Monti ha inserito modificando l’art. 81 della Costituzione è il primo aspetto (già disatteso naturalmente) ma il secondo è ancora molto più difficile da rispettare: gli Stati il cui debito deborda dal limite del 60% del Pil, debbono rientrare entro quel parametro in un ventennio.
Questo impegno per l’Italia è particolarmente gravoso visto che il nostro debito pubblico viaggia intorno al 135% del Pil. Dovremmo quindi rientrare del 75% in venti anni, quindi del 3,75% all’anno (75% : 20).
Fermiamoci qui. Potremmo anche non andare avanti perché qualsiasi persona dotata di buon senso sa perfettamente che rientrare del 3,75% è già impossibile farlo in un solo anno, figuriamoci per 20 anni!!!
Volete due conti? Eccoli! Il nostro Pil è all’incirca 1.600 miliardi di euro, rientrare del 3.75% significa far sborsare agli italiani (oltre a quelli che sborsano già ora con la pressione fiscale più pesante al mondo) circa 60 miliardi di euro (1600 x 3,75% = 60).
Ora ditemi voi dove troviamo 60 miliardi! Se con una Imu sulla prima casa si reperiscono 4 miliardi vuol dire fare 15 Imu in un anno!!! Non ha senso neppure parlarne!
Se poi diciamo che questa cosa la facciamo per venti anni consecutivi, non è più neppure una barzelletta!!!
Vogliamo fare ancora i calcoli più semplici? La famosa casalinga di Voghera farebbe così: ora abbiamo 2.160 miliardi di debito pubblico, dovremmo arrivare al 60% del Pil, quindi a 960 miliardi (1600 x 60%). Ed allora dovremmo tirare fuori 1.200 miliardi (2.160 – 960) e 1.200 miliardi in venti anni fanno 60 miliardi l’anno!!!
La matematica non è un’opinione e la casalinga di Voghera lo sa bene (mentre i nostri politici no!).
Ed allora quando oggi la Serracchiani dice: “Rispetteremo il Fiscal Compact” cosa dovremmo pensare?
Che è andata fuori di testa?
Che sta prendendo in giro gli italiani che non sanno cosa sia il Fiscal Compact?
Che lei stessa non sappia cosa sia e cosa preveda il Fiscal Compact?
Cosa dobbiamo pensare?
Ah! sento già le obiezioni di chi dice: se dobbiamo ridurre un rapporto (Debito/Pil) anziché diminuire il numeratore possiamo aumentare il denominatore! Certo è vero! Peccato però che anche quella strada risulta assolutamente impossibile (scusatemi se ho già svelato l’assassino), ma tratterò questo aspetto in un prossimo articolo.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro