Il Governo Renzi? Il mercato delle vacche!

Il Governo Renzi? Il mercato delle vacche!

Non avevo mai ritenuto che Matteo Renzi potesse formare un esecutivo di alto profilo, le indiscrezioni che circolavano nei giorni scorsi sul cosiddetto toto-ministri non lasciavano ben sperare, ma non pensavo neppure che potesse scendere così in basso.

Renzi ha messo insieme la più grande accozzaglia di personaggi mediocri che mai abbiano formato una compagine governativa. Certo, non è che il Governo Letta fosse formato da grandi menti illuminate, ma alcuni (pochi per la verità) si salvavano, con Renzi, invece, sembra proprio che abbiamo toccato il fondo.

Ma lo scandalo non riguarda tanto il basso profilo dell’esecutivo, quanto la modalità con la quale sono state scelte le persone che andranno a ricoprire cariche ministeriali, una procedura che rende evidente a tutti che questo esecutivo è stato imposto dal Presidente della Repubblica.

In effetti a molti non è sfuggito che Renzi doveva recarsi da Napolitano alle ore 16:00 per consegnare la lista dei Ministri, ora, ditemi voi, da quando in qua per consegnare una lista si impiegano tre ore e mezza? Ovviamente in tutto quel periodo di tempo ci sarà stata una trattativa che ha portato al risultato che tutti conosciamo.

Il Presidente Napolitano aveva presumibilmente paura che il Governo Renzi potesse non avere la fiducia delle Camere (sarebbe stata la più grande figura di m… della storia repubblicana) ed allora avrà iniziato le consultazioni interne al Pd, ossia all’interno delle varie correnti del partito.

E non si è dimenticato di nessuno, ha messo dentro pure Maria Carmela Lanzetta che nelle primarie Pd aveva guidato la lista Civati nel collegio Vibo Valentia-Reggio Calabria. Certo gli ha assegnato un Ministero sfigato, senza portafoglio, quello agli Affari Regionali (che non si capisce bene cosa debba fare), comunque è sempre un Ministero.

Come noto infatti Civati aveva ventilato l’ipotesi di non votare la fiducia a Renzi, e con lui una decina di Parlamentari della sua area. Ora alcuni maligni possono ritenere che “i mal di pancia” di Civati dei giorni scorsi altro non fossero che un “ricatto” per far inserire anche qualcuno del suo entourage nella compagine governativa, ma personalmente non sono di questa opinione.

Io penso che Civati non sia una persona scaltra in grado di ricattare Renzi, anzi proprio il contrario, ritengo che sia un pivellino e la sua ingenuità ha reso chiaro a tutti come siano andate le cose.

Egli, infatti, ha innocentemente confessato di non essere stato avvisato né da Renzi, né dalla stessa Lanzetta della nomina ministeriale.

SVEGLIA PIPPO!!!!

Certo che non ti hanno avvisato … non lo sapevano neppure loro!!!

Pippo, se non l’hai ancora capita ti dico come è andata.

Alle 16:00 Renzi è andato a consegnare la lista al capo dello Stato. Napolitano, matita rossa e matita blu in mano, ha cancellato qualcuno e messo altri non dimenticandosi di nessuno ed applicando con assoluto rigore il manuale Cencelli: tre “renziani”, un “giovane turco”, un “bersaniano”, un “dalemiano” (quello non manca mai), una “veltroniana” e tre “franceschiniani” (o Areadem come preferite).

Poi Napolitano avrà chiesto a Renzi: “Hai messo dentro anche uno di Civati?

Ed il Premier incaricato: “Ma no! Quello continua a dire peste e corna di me, perché devo inserire anche uno dei suoi?

Ma allora tu non hai ancora capito come funziona la politica” – avrà ribattuto il Presidente – “vuoi rischiare di non avere la fiducia? Ma sei proprio via di testa! Dai! Un Ministero senza portafoglio, ma bisogna darglielo, dunque a quanto siamo … 8 a 7 per gli uomini, dai dimmi il nome di una donna “civatiana” così facciamo pari

Ed allora Renzi a denti stretti: “Maria Carmela Lanzetta

E chi è?” avrà ribattuto Napolitano

Una calabrese, faceva il sindaco di un paesino in provincia di Reggio Calabria

Perfetto” sarà stata la conclusione del Presidente della Repubblica “così adesso ci sono dentro proprio tutti e nessuno potrà lamentarsi

Il mercato delle vacche?

Un ambiente molto più nobile della politica!

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro