Il Jobs act è appena partito ed è già fallito
Si parla già apertamente di fallimento del Jobs Act dopo i più che deludenti dati sulla disoccupazione giovanile in Italia che ha di nuovo ritoccato il massimo storico.
Il 44,2% dei giovani italiani infatti risulta disoccupato, un dato da allarme sociale, un’intera generazione le cui difficoltà attuali si trasformeranno ben presto in angosce.
Soltanto il 14,5% dei giovani oggi ha un lavoro, naturalmente quasi esclusivamente precario, anche questo dato è un minimo storico per il nostro Paese.
Fino a pochi anni or sono il tasso di disoccupazione in Italia era uno dei pochi dati macroeconomici del nostro Paese che risultava migliore della media europea, ormai anche qui siamo passati nella seconda parte della classifica, il declino continua.
Come farà questa generazione a farsi una famiglia, a mettere al mondo dei figli? E non parliamo neppure di come farà questa generazione a costruirsi una pensione. Insomma un Paese, il nostro, in totale e irrefrenabile declino.
Ed in una simile situazione fa quasi gridar vendetta sentire i nostri governanti parlare di “boom” per quanto riguarda il lavoro “stabile”. Purtroppo tutti sanno che, soprattutto per quanto riguarda le “cooperative”, ormai è prassi normale il licenziamento del personale con successiva riassunzione in un’altra “cooperativa” nata ad hoc che può così intascarsi gli “incentivi” previste dalle nuove leggi.
Tutti lo sanno, ma nessuno ne parla, o meglio, qualche sindacato ha anche denunciata tale prassi, ma dal Governo si minimizza (minacciando ridicole “inchieste”) proprio perché occorre andare avanti con la propaganda che nasconde la verità, ossia il fallimento totale del Jobs Act.
Chi può scappa da questo Paese senza futuro, ed il sogno di un’Europa unita si sta velocemente tramutando in un incubo.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro