Italia: dati sul lavoro … disastrosi
Non abbiamo festeggiato il I° Maggio, lo abbiamo commemorato. Non c’è più una “Festa del Lavoro”, è rimasta la ricorrenza. Purtroppo non abbiamo più nulla da festeggiare, i dati sull’occupazione in Italia sono catastrofici.
Oggi l’Istat ci informa che i disoccupati sono nuovamente aumentati superando anche quota 3 milioni, ma questa non è neppure la peggior notizia.
Dobbiamo infatti ricordare che, adeguandosi alle normative europee, l’Istat precisa che “E’ considerato occupato una persona che nella settimana di riferimento dell’indagine ha lavorato almeno un’ora”.
Capito?
Non viene considerato disoccupato nemmeno uno che ha guadagnato 10 euro in un mese!
Quindi non è tanto importante sapere se, come comunicato oggi dall’Istituto di statistica, i disoccupati a marzo siano aumentati di 41.000 unità rispetto al mese precedente, i dati più importanti, e che fotografano in maniera precisa la drammatica situazione, come ci fa sapere il Centro Studi di Unimpresa, riguardano l’indigenza: 9,3 milioni di italiani sono a rischio povertà e le “persone occupate con prospettive incerte circa la stabilità dell’impiego o con retribuzioni contenute” sono 6,27 milioni.
Ma l’Unione nazionale imprese non si ferma qui, aggiunge anche che l’Italia si trova in “Una situazione di fatto aggravata dalle agevolazioni offerte dal Jobs Act che hanno visto favorire forme di lavoro non stabili” e termina con una affermazione che non lascia troppe speranze “ i numeri non mentono, con una situazione drammatica che è destinata a peggiorare”.
Parole chiare, precise e circostanziate, al punto da far risultare non solo offensive, ma addirittura provocatorie le dichiarazioni che fece il nostro ex-Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, lo scorso ottobre: “Il Jobs act ha restituito credibilità a livello internazionale, ma soprattutto ha creato opportunità e posti di lavoro stabili. E’ la volta buona, l’Italia riparte”.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro