Italia in svendita, siamo alla canna del gas. I cinesi comprano a prezzi di saldo
Naturalmente Alitalia non la vuole nessuno, a meno che non vengano licenziati migliaia di dipendenti in esubero, ma l’Italia, intendo il Tesoro, cioè lo Stato italiano, possiede ancora qualcosa che può avere un valore.
Ad esempio Cassa Depositi Prestiti, cioè quella specie di Banca dello Stato controllata dal Ministero dell’Economia (il 18% è delle Fondazioni Bancarie), ha Cdp Reti. Che cos’è?
E’ la società che controlla il 30% di Terna e Snam Rete Gas, due società che, vista la posizione dominante sul mercato, ancora rendono qualcosa, insomma società che fanno utili anche in tempo di crisi.
Ed allora cosa accade? Accade che siamo alla canna del gas!!!
Renzi non sa dove andare a prendere i soldi e l’Europa gli ha imposto di vendere qualcosa, e subito!!!
Al nostro Premier non è stato dato nemmeno il tempo di mettere altre tasse, fra fare la legge per imporre nuove imposizioni fiscali ed incassarle sarebbe passato troppo tempo (e poi in Europa ormai sanno che, anche se il Governo mette nuove tasse, tanto non verranno incassate visto che gli italiani sono in bolletta) ed allora Renzi è andato in fretta e furia da Padoàn dicendogli:
“Fai presto, vendi qualcosa!”
“Sì, ma a chi? E, soprattutto, cosa?” ha ribattuto il Ministro dell’Economia
“Non so! Sono …azzi tuoi, quello che so è che devi far presto!!!” ha sbottato il Premier, che quando s’incazza aspira ancor di più la “c” come fanno i toscani.
Ed allora al nostro povero Padoàn non è rimasto altro che prendere il primo aereo per la Cina per incontrare il suo omologo, il Ministro delle Finanze della Repubblica Popolare Cinese, Lou Jiwei.
Finanza In Chiaro è entrata in possesso del dialogo avvenuto fra i due Ministri, e ve lo propone in anteprima, un grande scoop!
“Volete comprare qualcosa in Italia? Abbiamo buoni prezzi ed adesso è la stagione dei saldi” ha esordito il nostro Ministro
“Cosa avele voi da vendele?” ha chiesto Lou Jiwei
“Un po’ di Fincantieri, un po’ di Poste, un po’ di Enav” è stata la risposta di Padoàn
“Quelle polchelie tenetevele voi. Allivedelci e glazie” ha ribattuto il Ministro cinese
“No aspetti! Aspetti Lugel (il povero Padoàn non sapeva bene come si pronunciava il nome del Ministro cinese) … Aspetti … ho anche … ho anche … un po’ di Terna e Snam Rete Gas” balbettò sottovoce Padoàn che cominciava a sudare per la paura di tornare in Italia a mani vuote
“Quanto volele pel Telna e Snam Lete Gas” disse Lou Jiwei dimostrandosi un po’ più interessato.
“Beh sa … io ho Cdp Reti … che è una società che controlla il 30% di Terna e Snam Rete Gas e potrei aggiungerci un altro 29,8% che detiene direttamente Cdp … e poi … diciamo … vendere il 35% di questa Cdp Reti” continuò Padoàn balbettando e sudando sempre di più
“Ho chiesto quanto volele. Quanti eulo” ribatté stavolta un po’ stizzito il Ministro dagli occhi a mandorla
“Beh … visto che sono aziende che fanno utili … tanti utili … valgono tanto .. io … direi” continuava impacciato Padoàn
“Quanto!!!” stavolta perentorio il cinese
“Beh … cinque miliardi … di euro” disse Padoàn abbassando gli occhi
“AHAHAHAHAH siete simpatici voi italiani. Dai due milialdi ve li posso dale” ribattè Lou Jiwei dopo una sonora risata
“Facciamo tre” cercò di rilanciare Padoàn
“Ho detto due e non lompele i coglioni stlaccione di melda” concluse Lou Jiwei
“Va bene, va bene due” furono le ultime parole di Padoàn.
Questi i fatti, vediamo ora come questa penosa svendita è stata riportata dai nostri politici e dalla nostra stampa:
Franco Bassanini (PD), Amministratore Delegato di Cdp, ha parlato di “investimenti nell’industria e nelle reti italiane” aggiungendo anche che si tratta di “partnership finanziarie ed industriali” e “grandi opportunità di joint venture in Italia e all’estero”.
Il giornale Repubblica titola “Avanti con le privatizzazioni” ed anticipa che a breve verrà collocata sul mercato “un’altra quota del 5% di Enel ed Eni”.
Il Fatto Quotidiano poi aggiunge che è intenzione del Governo Renzi “recuperare” dalle privatizzazioni lo 0,7% all’anno di Pil, cioè circa 10 miliardi l’anno, fino al 2017.
Avete capito adesso da che parte arrivano gli 80 euro? Semplicemente svendiamo quello che resta di valore in mano allo Stato, in parole povere i gioielli di famiglia.
E perché poi proprio fino al 2017?
Ma quanto siete ingenui!!!
Perché dopo ci saranno le elezioni!!!
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro