La Borsa americana pone questioni inquietanti
Come può accadere che un indice di Borsa in una seduta in cui il 64% dei titoli che lo compongono termina le contrattazioni con un ribasso, possa far segnare al fixing un rialzo dell’1,45%???
La risposta è ovvia, soltanto nel caso in cui si verifichino contemporaneamente due condizioni particolari: la prima è che fra il 36% delle società che hanno chiuso con un rialzo ci siano stati dei titoli che “pesano” in maniera determinante sull’indice, la seconda e che gli stessi abbiano avuto performances stratosferiche.
Come noto mi sto riferendo alla seduta di ieri dell’indice Nasdaq 100, cioè, quello che raggruppa i cento più importanti titoli quotati al Nasdaq, insomma, al suo interno troviamo nomi del calibro di: Apple, Google, Facebook, eBay, Amazon, Intel, Microsoft, Cisco Systems, Netflix, Amgen, Biogen soltanto per citarne alcuni.
E ieri è stata una seduta speciale per Google che in virtù di una trimestrale decisamente superiore alle attese ha messo a segno un guadagno strabiliante, superiore al 16%. E questo ha fatto sì che un unico titolo, cioè il leader mondiale dei motori di ricerca, abbia pesato per un terzo sul rialzo dell’intero indice. Dei 66,7 punti guadagnati dal Nasdaq 100 ieri, infatti, ben 22,5 sono dovuti esclusivamente al rialzo di Google.
E se a questi aggiungiamo i 7 punti portati da Facebook, i 3 da Amazon, i 2 da Baidu (la Google cinese) ecco che soltanto quattro titoli hanno portato oltre il 50% del guadagno totale dell’indice.
Va da sé, quindi che occorre porci degli interrogativi estremamente importanti:
Dove sta andando l’economia mondiale?
Stiamo andando verso un mondo COMPLETAMENTE dominato da un ristrettissimo gruppo di aziende?
E se è abbastanza intuitivo capire perché Apple vale così tanto in Borsa (vende tanti telefonini … ed a caro prezzo), bisogna invece chiederci:
Perché Google vale così tanto?
Ed ancora:
Perché Facebook vale così tanto?
Certo, anche loro guadagnano molto, ma è tutto qui?
Si stanno costruendo monopoli planetari, siamo sicuri che ciò gioverà alla costruzione di un mondo migliore, più libero e democratico?
Sono questioni che meriterebbero una risposta … POLITICA, ed invece, da quel fronte, l’argomento non viene mai trattato, per quanto riguarda i media, poi, il silenzio è assordante.
Ricordate cosa si diceva al termine degli otto anni di presidenza Bush? Che l’Amministrazione repubblicana aveva sfacciatamente favorito soprattutto le multinazionali, e la nuova Amministrazione avrebbe dovuto segnare una chiara discontinuità rispetto a quella politica, quante speranze quindi sono state riposte in Obama, ed invece?
Ed invece da quando Obama occupa la Casa Bianca, le cose su questo fronte, sono solo peggiorate, mai, come in questi ultimi sette anni, infatti, il potere economico è stato concentrato in così poche mani.
Vedete quindi, cari lettori, quanti interrogativi possano scaturire semplicemente analizzando gli “aridi” numeri di una “freddo” indice di Borsa?
Occorre guardare alla finanza, più che alla economia reale, se vogliamo capire quale futuro ci aspetta.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro