La situazione politica italiana, ecco gli sviluppi
Occorre fare una breve, ma necessaria premessa: l’attuale Governo, quello presieduto da Gentiloni, nell’immaginario collettivo (e non solo) è praticamente un “Governo Renzi-bis” e comunque essenzialmente un Governo PD.
Tutto ciò che fa, nel bene o nel male, verrà quindi associato al Partito Democratico ed al suo Segretario Matteo Renzi.
Ebbene, caduto Renzi a causa del referendum non siamo andati alle urne perché la Consulta ha bocciato una legge elettorale, è nato così il Governo Gentiloni con l’unico scopo di fare una legge elettorale che rispetti i dettami costituzionali e sia “armonizzata” per Camera e Senato.
In circa sei mesi si è fatto un gran parlare, ma di concreto nulla, in ogni caso, però, anche se non si riuscisse a trovare un accordo sulla legge elettorale alla scadenza naturale, quindi febbraio 2018, comunque, gli italiani sarebbero chiamati alle urne, perché finché non ci diranno che si tratta di una dittatura le elezioni sono necessarie.
Il fatto ora è che il prossimo ottobre, come ogni anno, il nostro Governo dovrà presentare quella che viene chiamata Legge di Stabilità, in pratica la legge attraverso la quale viene stabilita la politica economica del nostro Paese per i prossimi tre anni, e, come tutti sanno, su di noi pende una spada di Damocle che si chiama “clausole di salvaguardia”. Cosa siano è presto detto: negli scorsi anni abbiamo ottenuto dall’Europa il consenso a spendere di più, quindi ad aumentare il nostro indebitamento, impegnandoci a fare maggiori risparmi successivamente.
Dato però che l’Europa non si fidava più delle nostre promesse, ha preteso appunto queste “clausole di salvaguardia”, ossia una sorta di “garanzia”. In pratica, qualora non avessimo fatto i maggiori risparmi che ci eravamo impegnati a realizzare, ci avrebbe imposto l’aumento dell’Iva (inizialmente si parlava di 2 punti percentuali, ma successivamente sono diventati 3 ed ora si parla addirittura di 4 punti percentuali) oltre a nuove accise sulla benzina.
Ma questo non era che l’inizio dei sacrifici che ci sarebbero stati imposti, perché non dobbiamo dimenticare che abbiamo inserito nella nostra Costituzione il pareggio di bilancio ed abbiamo approvato il Fiscal Compact.
Insomma parlare di lacrime e sangue non sarebbe stato assolutamente un eufemismo.
Arriviamo ora alla politica, anzi alla partitica.
Se noi andassimo a votare alla scadenza naturale, ossia il prossimo febbraio, l’onere dell’approvazione della Legge di Stabilità “lacrime e sangue” sarebbe totalmente ricaduto sull’attuale Governo, e, per quanto abbiamo detto nella premessa iniziale, gli italiani l’avrebbero ascritta quasi integralmente al PD (Alfano ed ammennicoli vari, ormai, non contano più nulla).
Ne deriva che i principali partiti attualmente all’opposizione, 5 Stelle, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia avrebbero avuto tutta la convenienza ad “arrostire” Renzi sulla graticola. Gli italiani avrebbero passato un pessimo Natale e molto probabilmente se ne sarebbero ricordati un paio di mesi dopo all’interno della cabina elettorale.
Mi sembra che il ragionamento sia logico.
Risulta così sorprendente che ora non solo Forza Italia, ma anche i 5 Stelle siano disposti a votare una nuova legge elettorale ed accettino di andare al voto anticipato a settembre, praticamente togliendo le castagne dal fuoco proprio a Renzi che non dovrebbe quindi pagare lo scotto di una Legge di Stabilità che, vedrete, ustionerà letteralmente gli italiani.
Cosa può quindi aver convinto 5 Stelle e Forza Italia a prendere una decisione che, almeno apparentemente, sembra sia favorevole solo a Renzi?
Mi sembra proprio ci sia una sola risposta logica a questa domanda.
Ossia ritenere che in cambio, questi partiti, attualmente all’opposizione, si vedano approvare una legge elettorale che li favorisca. Davvero non vedo altre risposte.
In parole povere Grillo e Berlusconi potrebbero aver pensato: è vero che se andiamo a votare a febbraio nel frattempo “arrostiamo” Renzi, ma poi dobbiamo andare alle urne con una legge elettorale che non ci aiuta, quindi raggiungiamo un compromesso con Renzi, non ti “arrostiamo”, ma approviamo una leggere elettorale a noi più favorevole.
Non vedo altre eventualità.
Il fatto, però, è che, almeno per quanto è dato a sapere, non sembra proprio che la legge elettorale che si apprestano a discutere ed approvare sia così favorevole ai partiti attualmente all’opposizione, tutt’altro!
Pare proprio che conduca all’ingovernabilità.
Quindi si rinuncia ad “arrostire” Renzi in cambio di … nulla!
Perché dall’ingovernabilità come se ne esce?
Con un Governo tecnico?
Già visto e, soprattutto, già dato!
Sembra più probabile una situazione simile a quella spagnola, ossia la mancanza di governo che si protrae a lungo, nel frattempo andremo più volte a votare, finché un giorno non si riuscirà davvero a trovare un’intesa per formare un Governo.
Nel frattempo gli italiani verranno tosati come pecore, ci fregheranno buona parte dei quattro soldi che ci siamo messi da parte con anni di lavoro, il tutto giustificato dal solito mantra: “ce lo chiede l’Europa”.
Cercate di salvarvi, finché potete.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro