Le Banche italiane sepolte da 300 miliardi di sofferenze
Il sistema bancario italiano è seduto su una polveriera, basta una scintilla per scatenare l’inferno, ed allora è stata messa in moto la più imponente campagna di disinformazione che mai sia stata ideata.
Una campagna di disinformazione che ha travalicato i confini nazionali perché è ovvio che se salta l’Italia, salta l’Europa.
Ed allora oltre a tener nascoste situazioni societarie al limite del collasso, si inviano anche messaggi tranquillizzanti, del tipo “il peggio è passato”.
Nella realtà il peggio deve ancora venire, semplicemente perché la situazione si deteriora di giorno in giorno ed arriverà il momento in cui le toppe che vengono continuamente messe … non basteranno più.
Attenzione quindi perché “quando arriverà quel giorno”, la situazione non peggiorerà gradualmente, ma deflagrerà, quindi state il più lontano possibile, anche se, è bene essere franchi, per quanto prudenti possiate essere … nessuno sarà totalmente al sicuro.
La domanda che possiamo porci è: ma gli italiani sanno in quale drammatica situazione si trova attualmente il sistema bancario o credono davvero a quanto raccontano loro i media (televisione e giornali in primis)?
Probabilmente né l’una né l’altra cosa, nel senso che gli italiani sanno benissimo che i media fanno disinformazione, ma hanno una tale paura della verità che … preferiscono non saperla, o far finta di non saperla.
Avete presente quanto sono 300 miliardi di euro?
Un milione di euro vi sembra una cifra grande? Pensate quanto possano essere 300.000 milioni di euro.
Equivale ad un settimo dell’intero debito pubblico.
Vogliamo sanare i bilanci delle banche? Dovremo tirar fuori 5.000 euro a testa, neonati compresi.
La famiglia media formata da padre madre e due figli dovrebbe sborsare 20.000 euro, ed il 90% delle famiglie italiane non li ha.
E poi occorre precisare che questa cifra colossale (300 miliardi di euro) è solo quella ufficiale che risulta dai bilanci delle banche italiane alla voce sofferenze, ma probabilmente all’interno della voce “crediti” chissà quanti, in tempi più o meno brevi, risulteranno inesigibili.
Quindi una voragine che ingloberà tutto finché qualcuno non fermerà la recessione senza fine in cui ci ha portato l’euro.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro