Le guerre commerciali sono vere e proprie guerre
Il concetto lo avevo già espresso nell’articolo “Borse euforiche per i dazi” da me scritto e pubblicato il primo giugno scorso. Gli Stati Uniti hanno la peggior bilancia commerciale del mondo, il deficit ha recentemente superato il colossale importo di 800 miliardi di dollari, 500 dei quali nei confronti della sola Cina.
E’ chiaro che non si può proseguire di questo passo, la situazione, e non solo nel lungo periodo, è praticamente insostenibile.
Anche perché gli Stati Uniti non hanno solo un debito commerciale gigantesco, ma hanno anche un debito pubblico, un debito privato ed un debito estero di proporzioni … ciclopiche. Verrebbe quindi da chiedersi:
Come fa a restare in piedi una simile nazione?
Beh! Semplicemente perché gli Stati Uniti godono di due “prerogative”:
- La prima è che detengono quella che al momento è la sola moneta di riserva internazionale, ossia il dollaro.
- La seconda è che sono la prima potenza militare al mondo
E le due cose sono … concatenate. Ora mi spiego.
E’ chiaro che gli Stati Uniti si reggono sul … dollaro.
Fare una guerra dei dazi contro chi ha un deficit commerciale di 800 miliardi di dollari è semplicemente insensato, è come scagliarsi con una lancia contro un carro-armato. Se si vuole rispondere in maniera efficace ai dazi di Trump bisogna combattere contro ciò che permette ad uno Stato di avere 800 miliardi di debito commerciale.
Ed ecco allora che entra in gioco la seconda “prerogativa”, perché chi ha cercato di opporsi al dollaro come unica moneta di riserva mondiale … ha fatto una brutta fine, e gli esempi sarebbero numerosi.
Non c’è un’altra via?
Obiettivamente no! La violenza non riconosce ragioni, anche se …
Ora Erdogam cerca di rispolverare una vecchia “arma”: il boicottaggio.
Ebbene, dopo aver rilevato che il boicottaggio ha due criticità: non porta al raggiungimento di risultati immediati o perlomeno nel brevissimo periodo, e soprattutto deve essere condiviso dalla quasi totalità della popolazione, si deve riconoscere tuttavia che non si tratta di un’arma del tutto spuntata.
Altre controindicazioni?
Beh! Che se dovesse avere successo … gli Stati Uniti utilizzerebbero comunque la seconda “prerogativa”.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro