Le notizie spassose: Kim Jong-un e i Bitcoin
16 dicembre 2017, ore 17:14, l’Ansa lancia una notizia: “Corea Nord ha hackerato milioni Bitcoin”. La notizia è proprio clamorosa, ma sarà attendibile? Sapete tutti che l’Ansa è un’Agenzia seria e prima di rendere pubbliche le notizie le verifica con scrupolosità.
L’articolo infatti inizia così: “L’intelligence sudcoreana è convinta che ci sia Pyongyang dietro agli attacchi hacker alle cripto valute”
Certo, l’intelligence sudcoreana è attendibilissima, ma forse qualcuno potrebbe ipotizzare che nei confronti dei nordcoreani non sia proprio obiettiva, ed allora l’Ansa toglie ogni dubbio anche ai più scettici aggiungendo: “Lo riferisce la Bbc”.
E allora siamo a posto!
Se lo riferisce la Bbc … allora è proprio vero!
Veniamo a conoscenza, sempre dal comunicato Ansa, che “Almeno 7 milioni di dollari (in Bitcoin ndr) sono stati rubati, oggi hanno un valore decuplicato di 82,7 milioni”.
Guarda te che fortuna! Non solo ladri, ma anche fortunati! Hanno rubato 7 milioni di dollari in Bitcoin soltanto qualche mese fa e sono già diventati più di 82 milioni di dollari. Questi maledetti nordcoreani …
Va bene dai, brutta storia, ma finisce qui?
No! L’Ansa aggiunge che: “Inoltre gli hacker si sono impadroniti dei dati personali di almeno 30.000 persone”
Ma guarda quanto sono malvagi! Non gli bastavano i Bitcoin, anche i dati personali hanno rubato.
Ebbene potrete chiedervi, ma tutto questo a che pro? La risposta ce la dà sempre l’Ansa, nell’articolo citato, infatti, precisa: “Secondo gli esperti, l’obiettivo dell’attacco è quello di evadere le sanzioni fiscali a cui è sottoposta la Corea del Nord”.
Guarda un po’ che cosa sono andati a pensare sti maledetti nordcoreani, “Tu mi fai le sanzioni? E io ti rubo i Bitcoin! E … tanto che ci sono … mi pappo anche i dati personali di 30.000 individui”.
Furbi i nordcoreani! Ma “gli esperti” non si sono fatti prendere per il naso, loro hanno capito subito, d’altronde non per altro sono “esperti”.
Ma insomma, questa notizia coglie tutti di sorpresa? Eh no! L’Ansa infatti conclude l’articolo scrivendo che “Da tempo si sospetta che Kim Jong-un abbia accumulato un presunto tesoretto di Bitcoin da usare contro le pesanti sanzioni imposte al Paese”.
Adesso allora è tutto chiaro. Ecco come fa la Corea del Nord a resistere, nonostante tutto, alle sanzioni imposte dall’Onu!
Con i suoi hacker … ruba i Bitcoin!
La notizia, evidentemente vera, visto che è stata fornita dall’intelligence sudcoreana e soprattutto diffusa dall’autorevolissima Bbc è stata poi ripresa da tutti i media più importanti, quelli che non riportano le fake-news, come ad esempio: Il Corriere della Sera, RaiNews, TgCom ed Il Giornale.
Ma hanno pubblicato sull’argomento anche siti molto letti, come ad esempio Blasting News, riportiamo la parte finale dell’articolo a firma G. Roselli dal titolo: “Corea del Nord, attacco hacker criptovalute: rubati milioni in Bitcoin”:
“Secondo alcune fonti molto attendibili sembrerebbe che dietro questo tipo di operazione ci sarebbero oltre seimila hacker istruiti da Pyongyang per poter accumulare cifre importanti a danno di molte banche estere. Gli hacker coreani potrebbero essere dislocati in tutto il mondo per combattere una “guerra silenziosa” e violare server civili e militari, facendo razzia di Bitcoin”.
Attenzione perché questo sono “fonti molto attendibili”, ma veramente molto attendibili. Le Banche estere sono avvisate, 6.000 hacker nordcoreani, ben istruiti da Pyongyang, e dislocati in tutto il mondo, stanno facendo razzia di Bitcoin!
E questa non è una fake-new.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro