Le sofferenze bancarie, dati catastrofici
I Bollettini che l’ABI (Associazione Bancaria Italiana) pubblica con cadenza mensile assomigliano sempre di più a bollettini di guerra, e la loro lettura fa gelare il sangue nelle vene.
Ebbene cari lettori, io non voglio essere catastrofico, so bene che se non siamo fiduciosi e positivi non si raggiungono gli obiettivi che ci siamo prefissati, ma vi chiedo: a vostro parere, quando una nave sta affondando, invitare i passeggeri ad indossare i giubbotti salvagente è fare del catastrofismo?
Vi chiedo davvero l’attenzione per non subire passivamente i dati e dar loro il giusto peso, perché ormai i numeri sono così grandi che noi perdiamo il senso della realtà.
Mi spiego meglio: quanti sono tre miliardi di euro? Tantissimi soldi!
E trenta miliardi di euro? Sempre tantissimi soldi.
Ma nella realtà trenta miliardi di euro sono molti di più di tre miliardi, sono dieci volte tanto, lo so che è banale dirlo, ma il nostro cervello fa fatica a fare proporzioni quando le cifre sono così elevate.
Cerco di chiarire con un esempio, se voi vinceste ad una lotteria 3.000 oppure 30.000 euro trovereste un’enorme differenza, quelle due cifre le vedete effettivamente come esse sono, cioè una è dieci volte l’altra. Con la prima vincita potreste permettervi una vacanza, con la seconda, oltre alla vacanza, anche un’automobile nuova, ed è tutta un’altra cosa.
Se invece vinceste 3 miliardi di euro oppure 30 miliardi di euro voi non ci trovereste questa enorme differenza, la vostra vita in entrambi i casi cambia radicalmente, vivreste nel lusso solo con gli interessi prodotti da quegli importi.
Ebbene con queste premesse torniamo ai Bollettini dell’ABI, nell’ultimo, reso noto due giorni fa, aggiornato al mese di aprile, leggiamo che le sofferenze lorde delle Banche italiane sono aumentare, rispetto al mese di marzo, di 1,8 miliardi di euro.
Attenzione 1,8 miliardi di euro sono ben più della metà dell’IMU sulla prima casa, e queste sofferenze (cioè in pratica crediti non più esigibili) sono state create in un solo mese.
Vi chiederete e mi chiederete: ma di quanto sono aumentate rispetto allo scorso anno?
Ve lo dico subito, perché ovviamente ce lo dice sempre l’ABI nel suo Bollettino, sono aumentate della bellezza di 33,2 miliardi di euro!!!
33,2 miliardi di euro!!! Capite? Dieci volte l’Imu sulla prima casa, e queste sono le sofferenze lorde iscritte a bilancio dalle Banche italiane, soltanto nell’ultimo anno!!!
Nell’anno in corso alcune Banche italiane hanno dovuto ricorrere ad operazioni di aumenti di capitale per importi che non hanno riscontri negli anni precedenti, per avere un’idea delle proporzioni, negli ultimi 5 anni (anni in cui la crisi è stata tremenda) il sistema bancario è ricorso a rafforzamenti di capitale per un ammontare complessivo di 40,6 miliardi e soltanto negli ultimi sei mesi sono stati deliberati altri aumenti di capitale per 11 miliardi!
Sono cifre spaventose, ma ciò di cui dobbiamo maggiormente preoccuparci è che questi adc ci sono state “venduti” come operazioni che vanno a risanare e rilanciare il settore, mentre 11 miliardi non sono altro che un terzo delle sofferenze che il sistema bancario ha messo a bilancio SOLTANTO NELL’ULTIMO ANNO!!!
Sono quindi nulla rispetto alle necessità! E’ evidente che se le aziende, le attività commerciali ed artigianali falliscono in continuazione questo non potrà altro che far continuamente aumentare le sofferenze E CIOE’ LE PERDITE dell’intero sistema bancario.
Mentre vi raccontano che con queste operazioni di aumento di capitale sociale le banche potranno aumentare l’erogazione del credito … ma a chi??? Magari daranno qualche prestito personale in più ai pensionati visto che al momento sembra che sia la sola categoria sicura di poter aver un introito costante (anche se misero).
Ma torniamo agli 11 miliardi, se sono insufficienti rispetto a quanto messo a sofferenze dalle Banche soltanto nell’ultimo anno, sono veramente una goccia in mezzo al mare se rapportati al totale delle sofferenze che l’intero sistema bancario italiano evidenzia in bilancio, si tratta infatti di una cifra mostruosa: 166,4 miliardi di euro!!!
E’ una cifra colossale, per la quale è difficile far capire l’ordine di grandezza, dire che corrisponde ad oltre il 10% dell’intero Pil italiano, infatti, non dà l’idea, perché il Pil è un valore globale di produzione, non un “ricavo”, mentre quei 166,4 miliardi sono perdite!!! E molto probabilmente sottovalutate e destinate ancora a salire in maniera cospicua.
Tenete presente, cari lettori, che questi sono dati ABI non inventati né da me né da stampa faziosa, quindi, ribadisco, è far terrorismo consigliare ai crocieristi del Titanic di indossare i giubbotti salvagente anziché continuare a far suonare i violini?
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro