Lettera aperta a Beppe Grillo
Caro Beppe, mi rivolgo a te in maniera confidenziale nonostante non ci conosciamo né abbiamo mai avuto modo di incontrarci. In qualche occasione hai riportato sul tuo blog, e su quello del Movimento, alcuni miei articoli, non chiedendomi l’autorizzazione, ma citando la fonte ed inserendo il relativo link, quindi hai agito con correttezza, e di questo ti ringrazio, anche perché ovviamente la visibilità del mio sito ne ha beneficiato.
Non sono un attivista né un simpatizzante del Movimento Cinquestelle, anche se, naturalmente, guardo con interesse e favore tutti i movimenti che si prefiggono di scardinare quel sistema parassitario che da decenni soffoca il nostro Paese.
Chiaramente il successo popolare che ha avuto il M5S non poteva che portare ad una reazione anche “violenta” da parte del potere costituito che ha usato tutte le armi più subdole delle quali dispone per cercare di screditare il Movimento.
Mi riferisco agli organi di (dis)informazione che ogni giorno, con ossessiva costanza, insinuano, denigrano, infamano ed a volte calunniano il Movimento da te fondato.
Si può facilmente immaginare che non sia facile sopportare un simile bombardamento mediatico al quale non ti puoi ribellare poiché ti sentiresti ribattere “Ma come? C’è una Giustizia in Italia, se vi sentite calunniati rivolgetevi alla Magistratura”, un invito subdolo e perfido perché come tutti sanno, nella migliore delle ipotesi, la Giustizia, se non di parte, ha tempi biblici, risultando così, già di per se stessa, la sua negazione.
Bene hai fatto quindi, e per questo hai avuto il mio plauso, a pubblicare quel post sul blog del Movimento, dal titolo “Una giuria popolare per le balle dei media”.
Ho apprezzato che tu abbia usato i termini “balle”, “bufale” e “notizie inventate” che sono comprensibili a tutti e non quel barbaro anglicismo di “fake news” utile ai mezzi di comunicazione di massa per non far capire alla maggioranza delle persone ciò del quale si sta parlando.
Bene hai fatto scrivendo “I giornali e i tg sono i primi fabbricatori di notizie false nel Paese con lo scopo di far mantenere il potere a chi lo detiene” una assoluta verità, anche se questo, a mio parere non è sufficiente.
I media di regime, infatti, raccontano anche fandonie belle e buone, ma ricorrono soprattutto a quella che personalmente chiamerei “mala-informazione”, che consiste non solo nel distorcere i fatti usando toni ed accenti sfacciatamente di parte, ma dando risalto a notizie assolutamente ininfluenti per la maggior parte della popolazione, sottacendo invece fatti ben più gravi.
Diventa infatti prima notizia del telegiornale una qualsiasi dichiarazione fatta da un qualunque assessore del Comune di Roma, mentre si sorvola, e non viene spiegato chiaramente agli italiani, che il “salvataggio” del Monte dei Paschi di Siena, la Banca del PD, avviene addebitando di 300 euro ogni cittadino italiano, neonati ed ultracentenari compresi. La vostra famiglia è composta da quattro persone? Ebbene sappiate che da oggi avete 1.200 euro di debito in più, soldi che andranno al Montepaschi per ripianare parte (perché vedrete che non si risolverà nulla) dei debiti lasciati dai vari De Benedetti (tessera nr. 1 del PD) & Co.
Male hai fatto, invece ad evocare quel ridicolo “tribunale governativo”, la “giuria popolare che determini la veridicità delle notizie pubblicate dai media”, un’idea malsana che ha costretto Di Battista, ospite della Gruber, a definirla una “provocazione”, termine edulcorato che, come tutte le persone che si occupano di comunicazione sanno, viene utilizzato per evitare di dire “era una ca…ta”.
Ma veniamo al dunque, caro Beppe, perché, come sempre, una lettera aperta si pubblica principalmente per rimarcare dubbi e perplessità sul comportamento di una persona alla quale comunque va la nostra stima.
Ed allora ti devo confessare che personalmente non ho capito la “ratio” di alcuni tuoi comportamenti.
Innanzitutto perché “scusarsi” (passami il termine) con Mentana dopo che lo stesso aveva annunciato querela per quel post da te pubblicato.
Mentana ed il suo Tg La7 non fa certo eccezione nell’infausto mondo dell’informazione, anzi, se vogliamo, è ancora più subdolo, perché se è chiaro a tutti che i Tg della Rai sono sfacciatamente di parte, quello di Mentana si nasconde dietro una “patina” di imparzialità che però resta solo di facciata.
E sia ben chiaro che non mi riferisco al fatto che il figlio di Mentana si sia presentato alle elezioni nelle liste del PD. Così come le colpe dei padri non devono cadere sui figli (vedasi caso Boschi), anche le colpe dei figli non devono ricadere sui padri.
Le “colpe” di Mentana sono ben altre, egli infatti, non meno degli altri, dedica la maggior parte del suo Tg nel cercare di denigrare il Movimento e tutte le altre forze politiche anti sistema che sbrigativamente bolla come “populisti”, quando invece ad essere “populista” è proprio lui annunciando che il risarcimento, che sarà quantificato dalla Magistratura (dando per scontato che avrebbe vinto la causa) sarebbe stato “destinato alle zone terremotate”.
Nulla di più smaccatamente “populista”.
Caro sig. Mentana, quindi rinunciando alla denuncia nei confronti di Grillo penalizza di fatto gli abitanti delle zone terremotate già provati da una disgrazia immane ed ora anche da una seconda calamità: la scandalosa inefficienza del nostro Governo.
Quindi, caro Beppe, non approvo assolutamente il comportamento che hai tenuto nei confronti del direttore del Tg La7, hai di fatto attribuito a Mentana una sorta di “professionalità ed obiettività” che assolutamente non merita, inoltre hai perso la ghiotta occasione di accendere un dibattito, anche davanti ad un’aula di Giustizia, sullo scandaloso livello dell’informazione in Italia. Qualora avessi anche perso la causa potevi comunque ritenerti orgoglioso di aver contribuito in maniera concreta ad aiutare le popolazioni terremotate.
Ma, caro Beppe, ancor più incomprensibile, ai miei occhi, è risultata la vicenda Alde.
A parte la rottura con Farage, uno dei pochissimi Grandi uomini politici sulla scena europea, una persona che, senza un soldo, contro tutti, sorretto solo delle proprie idee, ha determinato una svolta storica per il futuro dell’Europa.
Lasciamo pure da parte questa sciagurata rottura, ma l’Alde che c’entra con il Movimento Cinque Stelle?
Alcuni hanno parlato di un harakiri politico, beh, se non lo è si può tranquillamente parlare di autolesionismo.
Dato che ti si possono attribuire tanti difetti, come quello dell’impulsività, ad esempio, ma nessuno mette in dubbio la tua intelligenza, ritengo che dietro questa trovata ci fosse un fine, ma era talmente “fine”, nel senso di sottile, che nessuno l’ha visto.
Forse, però, questa storia potrebbe avere anche un risvolto positivo ed ossia quello di far capire a te ed a tutti gli attivisti e simpatizzanti del Movimento (forse anche per questo io non ne faccio parte) quanto siano non solo inutili, ma assolutamente ridicole le votazioni on-line degli iscritti.
Cosa sono? Un’espressione di democrazia?
Dai Beppe, sii serio!
Sono una buffonata bella e buona!
Qualunque cosa tu proponga, anche la più stupida, come ad esempio l’adesione all’Alde, questi “sudditi”, forse anche alla ricerca di un posticino retribuito, la approvano.
Dai, è venuto il momento di crescere e superare questi peccati di gioventù. Così come nessuno si ricorda più (per fortuna) la genesi delle Cinquestelle (acqua pubblica, internet per tutti ed amenità simili) e i primi diktat (nessuno di noi in televisione), è anche venuto il momento di mandare in soffitta le consultazioni, i referendum e le votazioni della “rete”.
Con stima.
Giancarlo Marcotti