L'Europa è ad una svolta epocale
Non ho alcuna esitazione a definire la vittoria dell’Ukip (UK Indipendence Party), il partito di Nigel Farage, alle elezioni regionali in Inghilterra, una svolta epocale per i destini dell’Europa.
Tutti i media “tradizionali” hanno già aperto il fuoco di sbarramento cercando di minimizzare la portata del successo del partito anti-europeista, ma è la reazione nervosa degli sconfitti che cominciano a vedere davanti a sé la loro fine.
Naturalmente per cercare di ridimensionare il trionfo dell’Ukip tutti a dire che erano elezioni locali e che l’elettorato inglese ha voluto mandare un segnale ai politici, ma, quando si tratterà di votare per il governo del Paese questi elettori insoddisfatti rientreranno nelle fila dei partiti tradizionali.
Niente di peggio che agire in questa maniera, se questi non hanno capito che non si tratta di una protesta, ma di una manifesta volontà, significa che non hanno capito nulla e saranno così destinati ad essere spazzati via in tempi ancor più brevi.
Se si continua, come ha fatto Cameron nella campagna elettorale, a definire l’Ukip il “partito dei clown” poi l’esito è questo: un plebiscito del 25% degli elettori!!!
Un altro errore gravissimo è definire Nigel Farage il “Grillo” inglese, niente di più stupido!
Grillo, al confronto, è una nullità, il Movimento 5 Stelle è fondato sul nulla. Cosa si propone? L’acqua pubblica? Le energie alternative? Che razza di movimento è? E’ il nulla, vestito col niente.
Farage è di un altro livello, è un politico di grande statura ed ha fondato un partito, l’Ukip, che ha una chiara linea politica nella quale l’elettore si riconosce. Ha identificato nell’Unione Europea un “pericolo” e ne vuole assolutamente restar fuori, in campo economico, poi, è un partito liberista, NON DI DESTRA!!!
Certo trova il suo naturale bacino di utenza dell’elettorato conservatore, ma quello più illuminato, non quello retrogrado e insulso che ha in Cameron il suo rappresentante più emblematico.
In Italia si fa ancora confusione fra il liberismo e la destra, sono due cose in antitesi, la destra è conservatrice, il liberismo innovatore.
Ma torniamo a Farage, i media, nel tentativo di screditarlo, lo hanno sempre bollato con denigranti epiteti, il più comune, naturalmente, è: populista. I giornali meno faziosi, invece, lo dipingono come uno che “sa ascoltare la pancia della popolazione”, ma neppure questo corrisponde alla verità, Farage non cavalca un sentimento anti-europeista che serpeggia sempre più negli ultimi tempi,lo ha sempre propugnato.
L’opposizione all’Unione europea è la sua ragione d’esistenza, l’Ukip non è nato qualche mese fa come il M5S, ma ha ormai ventidue anni di vita ed in tutti questi anni è sempre stato coerente mettendo in guardia l’opinione pubblica sui pericoli per la democrazia e le libertà fondamentali dell’individuo derivanti da un gigantesco apparato burocratico che oggi chiamiamo Europa.
Ora, semplicemente, la gente, in Gran Bretagna, si è accorta del pericolo più che incombente al quale è esposta, e ha votato in massa chi da sempre conduce questa battaglia.
E’ arrivato il momento di ripensare all’idea di Europa, perché così come è stata costruita, in questi ventidue anni, da Maastricht in poi, sta distruggendo il nostro immenso patrimonio economico e culturale.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro