L’Italia in “metropolitana”
Ieri sono stato al “Salone del Risparmio” la più importante manifestazione del settore che, come noto, si tiene ogni anno a Milano nella sede dell’Università “Bocconi”, l’ateneo più prestigioso nel campo delle scienze economiche e sociali.
Dato che, come tutti sanno, circolare in automobile per Milano è praticamente impossibile visti i provvedimenti per la limitazione del traffico, per recarsi in centro, non solo è consigliabile, ma si è quasi obbligati a lasciare l’autovettura in uno di quei grandi parcheggi in prossimità di una stazione della metropolitana di un paese (ma ormai sono diventate tutte città) dell’hinterland milanese.
Avete capito, quelle zone in cui la metropolitana “viene fuori” e non viaggia sotto terra, dal capolinea fino alla fermata della stazione Centrale, e poi il cambio sulla Linea 3 per andare fra Porta Romana e Porta Ticinese.
Perché vi racconto tutto questo? Penserete, per parlarvi del “Salone del risparmio”. Ebbene no, non è questo l’argomento che voglio trattare.
E’ che tornando la sera a casa ed accendendo il televisore che stava trasmettendo il notiziario serale (non importa quale, tanto danno tutti le stesse notizie, si assomigliano in una maniera impressionante), ebbene ho sentito il nostro Presidente del Consiglio rilasciare dichiarazioni entusiastiche circa i dati sulle assunzioni di personale in questi primi due mesi dell’anno.
Al solito Renzi era letteralmente “senza freni”, sembrava un bambino mentre scarta i regali che ha portato Babbo Natale. Non ce la faceva ad aspettare un minuto in più, doveva dire che il numero delle assunzioni a tempo indeterminato, nei primi due mesi dell’anno era superiore alle attese.
La notizia, ovviamente, doveva essere resa pubblica dal Ministro competente, ossia il titolare del Dicastero del Lavoro, Giuliano Poletti, ma visto che il dato era “buono” il Premier ha voluto darla lui in anteprima (quanto ci scommettete che se il dato fosse stato negativo Renzi non sarebbe intervenuto, e forse neanche Poletti?), ma andiamo avanti, perché non è neppure di questo che voglio parlarvi.
Ciò che ha scaturito questo articolo è lo stato d’animo che ho avuto raffrontando il viso trionfante di Renzi alla Tv con quanto avevo visto nel mio “viaggio” in metropolitana, soprattutto al ritorno.
Le persone che affollano queste carrozze, hanno tutte la medesima espressione triste, malinconica, rassegnata ad una vita che non avrebbero voluto fosse così. Nessuno legge un libro, e questo succedeva anche prima, ora però, nessuno legge nemmeno un giornale, neppure di quelli … di gossip.
Tutti hanno in mano un telefonino e sono intenti a far cose disparate, c’è chi fa dei giochini, chi invia messaggi a raffica, chi guarda delle foto chi sfoglia freneticamente siti internet. Ma il telefonino ha soprattutto una funzione, permette loro di tenere la testa bassa e quindi di evitare l’imbarazzo di scuotere la testa in segno di diniego nei confronti della sfilata di disperati che si fanno tutte le carrozze avanti e indietro chiedendo l’elemosina.
In fianco a me una ragazza, avrà avuto una trentina d’anni, chiama al telefono una sua amica, il tema della conversazione è il lavoro, le racconta che le hanno imposto un cambio d’ufficio, fa più o meno la stessa cosa che faceva prima, ma ovviamente non ha la stessa dimestichezza, si capisce chiaramente che non ha gradito il cambio di mansione, ma si è guardata bene dar manifestarlo, il clima lavorativo deve essere pesante ed è preferibile tenersi tutto dentro e non creare attriti con nessuno, si considera fortunata ad avere un posto di lavoro, anche se chiaramente precario.
Poi si informa dell’amica, che probabilmente è in cerca di un lavoro, anche part-time, anche a 600 euro al mese. Improvvisamente, però, interrompe la comunicazione chiede all’amica di pazientare un attimo, l’avrebbe richiamata, ma doveva sentire assolutamente la mamma.
Chiude la comunicazione ed in una frazione di secondo chiama la mamma e chiede di Christian, evidentemente suo figlio, la madre la tranquillizza, la informa che si è svegliato e adesso non piange. Chiude subito con la mamma e richiama l’amica, prosegue da dove si era interrotta.
Cerca di rincuorarla “vedrai che un lavoro in una maniera o nell’altra lo troverai”, l’amica le dice che ha fatto domanda di assunzione in una ditta non lontana dalla sua abitazione e dovrà andare a fare un colloquio. Lei si dimostra felice per la cosa e molto fiduciosa che potranno esserci sviluppi interessanti “sei una ragazza sveglia vedrai che ti prenderanno” le dice, ma l’amica, dall’altra parte del telefono, non è altrettanto ottimista perché la “concorrenza” è numerosissima.
Poi conclude la telefonata con delle considerazioni amare sull’attuale situazione soprattutto per quanto riguarda i giovani, “abbiamo tutti problemi con il lavoro, siamo tutti nelle stesse condizioni”. Ovviamente ho “ripulito” la conversazione da alcuni “c..zzo” ed altrettanti “m…rda”, assolutamente comprensibili.
Ed allora guardando il volto sorridente di Renzi mentre annuncia trionfalmente “è il segnale che l’Italia riparte” mi è tornato alla mente il viso di quella ragazza ed ho pensato: “Quanto potrebbe giovare al nostro Paese se il Presidente del Consiglio, a volte, anziché i voli di Stato prendesse … la metropolitana”.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro