L’ottimismo che non tollero e la disgregazione sociale
Siamo alle solite, si prende come scusa l’ottimismo e l’entusiasmo, cioè una predisposizione psicologica positiva che induce a considerare gli aspetti migliori della situazione, per mascherare l’amara realtà.
Non sono mai stato pessimista nella mia vita, se intendiamo il termine in senso letterale, ma ho anche sempre pensato che i problemi non si risolvono ignorandoli, ed alle parole (quasi sempre necessarie) devono seguire sempre i fatti.
Spesso, invece, sono tacciato di pessimismo perché sostengo una cosa che a mio avviso è banale e scontata, ed ossia che: i problemi che non vengono risolti … si aggravano.
Questo è il motivo per il quale è bene tornare spesso su temi ormai noti, le difficoltà nelle quale si dibatte il nostro Paese si dice siano sempre le stesse. Sì, certo, è vero, ma non si può dire che visto che da quarant’anni andiamo avanti così allora potremo proseguire in questo modo per altri quaranta, questi annosi problemi nel frattempo si sono aggravati.
Il debito pubblico, ad esempio, è un grosso problema ormai da decenni, certo, ma non è mai stato a livelli così alti né in termini assoluti, né in rapporto al Pil.
La disoccupazione è un altro annoso problema, sì, ma mai (se escludiamo ovviamente il primo dopoguerra) era stata su livelli così elevati, soprattutto quella giovanile.
L’amministrazione della Giustizia non è mai stata un “vanto” per il nostro Paese, ma mai eravamo arrivati ad un simile sfacelo.
Ma se tutti questi problemi, che sono soltanto un piccolo “estratto” delle numerosissime difficoltà in cui versa il nostro Paese, sono tutti già noti e, ripeto, pur essendosi aggravati negli ultimi tempi, con i quali ci dibattiamo da diverso tempo, in questi ultimi anni la situazione si è aggravata a tal punto da far partire più che un campanello d’allarme una vera sirena che preannuncia una catastrofe.
Mi spiego. Ricorderete senza dubbio lo scandalo della spazzatura nelle strade di Napoli, una vergogna senza dubbio, visto che in televisione non ne parlano più, potrebbe sembrare un problema risolto, ebbene, l’emergenza è senza dubbio superata, ma il problema è tutt’altro che risolto, anzi si è esteso.
Praticamente in tutto il Sud Italia, alcune strade, e neppure tanto secondarie, sono diventate discariche a cielo aperto, la spazzatura non solo costeggia la carreggiata per chilometri e chilometri, ma invade le stesse corsie di marcia fin quasi ad impedire il passaggio degli autoveicoli.
Ebbene perché i Comuni non fanno nulla? Per incuria? Per negligenza?
No, o meglio, non solo, il problema è talmente diffuso che non può essere considerato un fatto “locale” dovuto ad Amministratori comunali disonesti ed incapaci, e non siamo di fronte neppure ad una emergenza, bensì ai classici sintomi che la nostra società si sta sempre di più … sfaldando, siamo arrivati alla disgregazione sociale.
In pratica le Amministrazioni locali si trovano di fronte ad un vero e proprio dissesto finanziario ormai insanabile.
La spazzatura non viene rimossa perché i Comuni non hanno i fondi sufficienti per l’occorrenza, e non hanno questi fondi perché i cittadini, nella maggioranza (in alcuni Comuni anche fino al 70%): NON PAGANO LE TASSE SUI RIFIUTI.
Per questo stavo parlando di “disgregazione sociale”.
In pratica, certamente, all’inizio avranno cominciato a non pagare persone che si trovavano in serie difficoltà economiche, poi si saranno aggiunti anche coloro che dal mancato pagamento della tassa per “l’asporto rifiuti” hanno capito che non avrebbero avuto alcuna conseguenza di carattere pecuniario, né tanto meno giuridico.
Ed ecco il passo successivo, i Comuni, ai quali arrivavano sempre meno fondi dall’imposizione fiscale, hanno cominciato ad avere sempre maggiore difficoltà nell’effettuare il servizio di nettezza urbana, le strade cominciavano così a riempirsi di rifiuti ed allora un’altra grossa fetta di cittadini si sarà sentita sollevata dal pagare per un servizio che ai suoi occhi era evidente che non veniva svolto dall’Amministrazione pubblica in maniera perlomeno accettabile, aggravando in questo modo, in maniera quasi irreversibile, il problema.
Questa è la disgregazione sociale.
Ma se ascoltiamo Renzi alla televisione sembra che noi italiani dobbiamo sentirci fortunati perché viviamo in una specie di Eldorado, in cui tutto va bene, la nostra economia sta ripartendo ed i cittadini si stanno arricchendo.
E’ questo “l’ottimismo” che non tollero.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro