L’Ucraina non paga il gas, la Russia chiude i rubinetti
La situazione geopolitica doveva essere ulteriormente surriscaldata? Ed ecco allora che si aggiunge anche la grana del gas. L’Ucraina non ha pagato le forniture in arrivo da Gazprom, il colosso russo dell’energia, e questi, quindi, ha interrotto le forniture.
L’amministratore delegato di Gazprom, Alexiei Miller, ha così avvertito che ciò potrebbe “comportare seri rischi per le forniture di gas russo verso l’Europa”. Visto che sta cominciando a far freddo, non è questa una notizia che ci fa molto piacere.
Il primo ministro ucraino Arseni Iatseniouk ha ribattuto che “non è stata la Russia ad interrompere le forniture, le abbiamo fermate noi”.
Forse sarebbe il caso di ricordare a Iatseniouk che Esopo scrisse “La volpe e l’uva” circa 2.600 anni fa, quindi non è una storia proprio nuova.
Detto questo il primo ministro ucraino, proprio per dimostrare che erano stati loro a non voler più il gas russo, ha anche annunciato che il suo governo ha “deciso di vietare tutti i voli di compagnie aeree russe sullo spazio aereo ucraino”, una iniziativa che, come tutti possono facilmente comprendere, ha molto a che vedere con il gas e non ha proprio il sapore della ritorsione nei confronti dei russi. (Sigh!)
Torniamo seri per ricordare che la situazione economica dell’Ucraina è da tempo disastrosa, le casse pubbliche sono vuote e la nazione dipende esclusivamente dalle continue sovvenzioni fornite dalla Comunità europea (quindi da tutti noi, sigh! sigh!).
Probabilmente qualcuno in Europa si è scocciato di continuare a pagare il riscaldamento agli ucraini e queste sono le conseguenze, ma … ciò che non entra dalla porta, forse gli ucraini vogliono farlo passare dalla finestra.
Che significa?
E’ presto detto!
Visto che la metà delle fornitura di gas all’Europa provenienti dalla Russia passano per l’Ucraina, e ricordando che la Russia è il nostro maggior fornitore (arriva da lì il 25% del nostro fabbisogno), sarà altamente probabile che gli ucraini si “trattengano” un po’ (anzi un bel po’) di quel gas diretto verso i Paesi dell’Europa occidentale che lo hanno regolarmente pagato.
Non si tratta di “pensar male”, gli ucraini hanno sempre fatto “la cresta” sul gas diretto a noi, figuriamoci oggi che a loro non arriva più! E lì fa un freddo boia!
Uno dei maggiori esperti in Italia di questioni energetiche, il Prof. Davide Tabarelli, Presidente e fondatore di NE – Nomisma Energia, la pensa proprio così ed avverte che le conseguenze, per noi, saranno immediate, ha infatti esplicitamente dichiarato: “… in un giorno, noi, in questo periodo, possiamo consumare ad esempio in Italia circa 300 milioni di metri cubi, dalla Russia ne arrivano 90, o 70 o 80 dipende dalle giornate, vedremo nelle prossime ore se c’è un calo dei flussi vuol dire che l’Ucraina si tiene il gas che dovrebbe andare all’Europa e se lo tiene per sé perché fa molto freddo anche in Ucraina”.
Più chiaro di così …
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro