Ma il Presidente del Consiglio Letta è più povero di me?
Sabato scorso, 27 luglio, come era stato annunciato alcune settimane fa in pompa magna, con una circolare del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, al fine di ottemperare alle normative sulla trasparenza introdotte col d.lgs nr. 33 del 14 marzo scorso, tutti i membri del Governo hanno pubblicato online i dati sulla loro situazione patrimoniale e reddituale.
Chiarisco subito che trovo questa nuova normativa populista e demagogica, personalmente non mi interessa minimamente che il Ministro Tal dei Tali, abbia un reddito od un patrimonio elevato, ciò che richiedo a coloro che svolgono funzioni pubbliche, a parte la scontata onestà (ma le leggi contro i disonesti esistono già), è la competenza nel ruolo assunto e, se fosse possibile, anche una certa visione politica lungimirante, la capacità cioè di guardare oltre al proprio tornaconto elettorale di breve periodo, privilegiando ciò che può portare un beneficio, anche se non immediato, al nostro Paese.
Detto questo, però, ho dato una letta (minuscolo, nel senso di lettura) alle dichiarazioni relative ai redditi 2012, dei vari Ministri, e due in particolare hanno attratto la mia curiosità.
La prima si riferisce al Ministro per l’Integrazione, Cecile (o Kashetu) Kyenge, la quale ha dichiarato un reddito quasi “da impiegata”, e precisamente 38.538 euro lordi.
In effetti la cifra dichiarata è pari circa alla metà di quanto percepisce un normalissimo medico dipendente ospedaliero, e dato che non ho alcun dubbio che tale reddito non corrisponda a quanto effettivamente percepito dal Ministro di origine congolese, per la sua libera attività professionale di oculista, non posso esimermi dal fare una semplice constatazione.
Cari ragazzi che in questo momento state frequentando la facoltà di medicina, una volta conseguita la tanto agognata laurea non scegliete come specialità quella di oculistica in quanto, vista l’esperienza della D.ssa Kyenge, risulta poco remunerativa.
La seconda dichiarazione dei redditi che ha attratto la mia curiosità è stata proprio quella del nostro Premier, Enrico Letta.
Ohibò, mi sono detto, ma il mio Presidente del Consiglio è più povero di me?
Chiariamo subito, a scanso di equivoci, io nel 2012 (e nemmeno prima) ho guadagnato 123.893 euro come dichiarato dal Premier Letta, non è il reddito che mi ha sorpreso, bensì … il patrimonio!
Ebbene sì, perché stando a quanto pubblicato ufficialmente online, il Presidente del Consiglio … non ha nulla!
Né una casa, né un’automobile, né uno straccio di investimento di qualsiasi tipo, insomma nulla!
Personalmente, sono intestato (al 50% con mia moglie) su un immobile (sul quale ovviamente grava un mutuo), ho un’automobile (immatricolata nel 2004) e qualche investimento in titoli e Sicav.
Insomma, patrimonialmente, sono più ricco io!
Ora non vorrei fare i conti in tasca al Premier (e poi … perché no!), ma Enrico Letta non proviene proprio da una famiglia disagiata, il padre era Professore all’Università di Pisa, oltre a ricoprire innumerevoli incarichi di prestigio.
Nel 1998 (a 32 anni!!!) era già Ministro (e poi dicono che in Italia vige la gerontocrazia!), nel 2001, a 35 anni, sedeva già in Parlamento (ehi, ma sembra proprio un predestinato!) e sappiamo tutti che i Parlamentari italiani sono ben pagati.
Quindi, come diceva il buon Lubrano, la domanda sorge spontanea: ma dove ha messo i soldi che ha guadagnato finora?
Naturalmente può esserseli spesi, è lecitissimo, erano suoi e poteva farne ciò che voleva, ma a tal proposito mi è tornato alla mente il colloquio che ebbi col Direttore della Banca quando mi recai, per richiedere il mutuo per l’acquisto dell’abitazione.
Il reddito familiare, sommando il mio e quello di mia moglie, soddisfaceva appieno ai criteri fissati dall’Istituto per il pagamento della rata risultante, ma il Direttore ci fece anche un discorso che trovai estremamente logico ed ineccepibile: “Sostanzialmente – disse – il mutuo è un impegno a risparmiare una fetta del vostro reddito (la rata, appunto) per i prossimi x anni, ora io non ho dubbi che voi riuscirete a farlo per il futuro, ma in passato avete dato prova di saper risparmiare?
In altre parole, avete già messo da parte dei soldi negli scorsi anni? Se sì, quella è la miglior dimostrazione che anche per il futuro riuscirete a fare altrettanto.”
In conclusione, il mutuo non poteva superare il 75% del valore dell’immobile, quindi io e mia moglie racimolammo tutti i nostri risparmi accantonati negli anni precedenti utilizzandoli per l’acquisto dell’immobile stipulando il mutuo per la parte restante.
Ribadisco, e voglio essere chiarissimo su questo punto, io ritengo che il modo di agire della Banca sia stato estremamente corretto, giusto ed ineccepibile, altro che i subprime!!! Se tutti gli Istituti di Credito, in ogni parte del mondo, si comportassero in questa maniera forse oggi non ci troveremmo in questo situazione di crisi.
Ma, e torniamo a noi, mi sono chiesto, se al nostro Presidente del Consiglio venisse in mente ora di acquistare una casa, si vedrebbe rifiutare l’operazione di finanziamento dalla Banca perché non sarebbe in grado di anticipare nulla?
Dovrebbe infatti richiedere un mutuo pari al 100% del valore dell’immobile (anzi di più per le tasse, le spese notarili, di trasloco ecc. ecc.) e, visto quanto a me richiesto anni fa (figuriamoci oggi!), l’Istituto di Credito dovrebbe rifiutare il finanziamento al Premier. Quindi?
Quindi niente, non so, magari sarà tutto intestato alla seconda moglie, magari spende tutto per i tre figli, magari dovrà pagare gli alimenti alla prima moglie, assolutamente cancellata da ogni biografia che lo riguarda (anche questa una cosa vergognosa).
Insomma, qualunque sia il motivo, il fatto è uno solo: il nostro Presidente del Consiglio, Enrico Letta, non ha nulla!
Giancarlo Marcotti per Finanza in Chiaro