Macron, emblema del fallimento dell’Europa
Ricordate i media italiani, ma non solo, come avevano titolato all’indomani della vittoria di Macron? Che la Francia aveva votato “per l’Europa”, aveva scelto “l’apertura” anziché “la chiusura”, insomma aveva preferito il “libero scambio” al “protezionismo”.
Alla faccia del bicarbonato di sodio, avrebbe detto Totò.
Per fortuna che Macron era per il libero mercato!
Il Presidente francese è per il libero mercato quando conviene a lui! Le sue aziende possono andare negli altri Paesi e fare razzie, ma quando qualcuno cerca di acquisire qualche società transalpina, lui si inasprisce arrivando al punto di nazionalizzare l’azienda per impedire l’acquisizione.
La vicenda Fincantieri/Stx, sotto questo punto di vista è assolutamente emblematica.
Cerchiamo, come nostro costume, di raccontare i fatti, visto che i nostri media spesso si dimenticano di fare, ed allora raccontiamola tutta questa storia.
In Italia c’è una grande azienda, Fincantieri, controllata da Fintecna, finanziaria del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Fincantieri è fra le società leaders a livello mondiale nella cantieristica.
In Europa questa è la classifica delle aziende del settore:
Al primo posto la tedesca Meyer Werft che detiene all’incirca il 42% del mercato
Al secondo posto la nostra Fincantieri che detiene circa il 30% del mercato
Al terzo posto la coreana Stx France Cruise SA che detiene il 18% del mercato
Ok, facciamo subito chiarezza (anche se non è semplice).
Parlavo della classifica delle aziende europee ed al terzo posto metto una azienda coreana? Sì, il fatto è che l’azienda coreana Stx (società del gruppo Ssangyong) nel 2009 acquisisce un’azienda norvegese, la Aker Yards, ridenominandola Stx Europe.
La Aker Yards nel 2006 aveva comprato dalla Alstom (multinazionale francese) la Chantiers de l’Atlantique, azienda che operava nei cantieri navali di St. Nazaire e Lorient.
Quindi, ribadiamo, la Aker Yards, una volta passata sotto il controllo dei coreani, è diventata Stx Europe. Al suo interno ha diverse divisioni, quella francese viene denominata appunto Stx France Cruise SA e gestisce i cantieri di St. Nazaire e Lorient.
Ebbene, proseguiamo con la storia. La Stx entra in crisi ed i coreani decidono di vendere alcune divisioni, la Stx Finland Cruise Oy, ad esempio, viene acquisita dal colosso tedesco Meyer Werft, poi, in tempi più recenti, i coreani mettono all’asta anche la Stx France Cruise SA della quale detengono il 66%, mentre il restante 33% è del governo francese.
L’asta vede una sola società offerente, ed è proprio la nostra Fincantieri che, acquisendo Stx France Cruise SA, riuscirebbe a sorpassare anche i tedeschi, ma in pratica verrebbe a crearsi un duopolio.
Quando accade tutto questo Macron è ancora un illustre sconosciuto, all’Eliseo c’è Hollande e la Francia ha un diritto di prelazione sulla vendita. Il Governo italiano quindi si affretta a tranquillizzare i transalpini non solo confermando i livelli occupazionali in essere, ma garantendo anche una prolungata continuità lavorativa visti i cospicui ordinativi arrivati da un settore, quello crocieristico, in forte sviluppo. Arriva così il via libera all’operazione anche da parte di Hollande.
Tutto ok, tutti d’accordo e tutti contenti, coreani, francesi e italiani, ma …
… nessuno aveva preso in considerazione la variabile impazzita, il demente:
Emmanuel Macron.
Il quale, ottenebrato dalla rabbia nel veder una azienda italiana più efficiente, acquisire una azienda francese sull’orlo del fallimento, nell’ultimo giorno disponibile fa scattare la prelazione ed annuncia la nazionalizzazione.
Un’operazione economicamente folle per la Francia.
Un’operazione che costerà parecchio ai transalpini, sia nell’immediato che in prospettiva.
Nell’immediato non si tratta infatti solo dell’equity value (ossia del valore azionario) che si aggira intorno agli 80 milioni di euro, ma dell’enterprise value (ossia del valore dell’azienda) che si stima di almeno 800 milioni di euro, visto il pesante debito finanziario in capo a Stx France.
Ma anche in prospettiva, perché la crisi dei coreani era determinata dal fatto di dover operare in un mercato estremamente competitivo, stritolati fra due colossi come Fincantieri e Meyer Werft, una morsa a tenaglia che continuerà anche nei prossimi anni e che costringerà lo Stato francese a continue “iniezioni di liquidità” per tener in vita Stx.
Occorre però soffermarci anche sul personaggio principale di questa farsa ed ossia Emmanuel Macron. Questi erano stati i tweet che avevano accompagnato la sua elezione all’Eliseo:
PAOLO GENTILONI – “Evviva #Macron Presidente Una speranza si aggira per l’Europa”
MATTEO RENZI – “La vittoria di #Macron scrive una straordinaria pagina di speranza per la Francia e per l’Europa. #EnMarche! #incammino”
ANGELINO ALFANO – “Emmanuel #Macron ha vinto. Brinda la Francia e chi crede nell’Europa, nel libero mercato, nella solidarietà”
ENRICO LETTA – “Ha vinto l’Europa!! Bellissimo essere qui in mezzo all’entusiasmo dei sostenitori @EmmanuelMacron al #Louvre”
… e per finire …
LAURA BOLDRINI – “Una bella serata per l’Europa, la vittoria di Macron dimostra che l’ondata populista può essere fermata. Ora nuovo slancio alla Ue”
Ebbene date retta a me, Macron si rivelerà una vera catastrofe, porterà la Francia alla rovina. Certamente i suoi predecessori gli hanno lasciato in eredità un Paese in stato prefallimentare, e lui sarà il liquidatore.
Bene, vi lascio allora con una domanda/considerazione:
Se anziché l’europeista Macron avesse vinto la sovranista Le Pen, e fosse stata lei a prendere la decisione che ora ha annunciato Macron, cosa sarebbe accaduto?
Come avrebbero reagito la nostra classe politica?
Cosa avremmo sentito su tutti i nostri media di regime?
E Renzi avrebbe detto le cose che ha dichiarato ora? Ossia che “il Presidente francese fa il suo interesse nazionale”?
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro