Di Maio non si permetta di cedere su Foa
Se Di Maio non ha ancora capito che su Foa si sta decidendo il futuro della democrazia in Italia, allora non ha capito nulla. Viviamo da anni all’interno di un regime che, come tutti i regimi, ha la necessità di governare l’intero sistema mediatico, e se perlomeno non si scalfisce questa dittatura per gli italiani sarà davvero la fine.
Il problema dunque è tutto qui: Di Maio ha capito qual è la posta in gioco oppure no?
Vediamo le due ipotesi.
Se non lo ha ancora capito … beh, non ci sarebbe nulla di cui stupirsi, anzi sarebbe del tutto normale, dopotutto è un ragazzino che fino a pochissimi anni fa non sapeva nulla di politica, di sistemi economici, probabilmente non conosceva neppure il significato di parole come sovranismo, mondialismo o pauperismo.
Ebbene, non ci sarebbe nulla di che stupirsi, ma non possiamo neppure permetterci che il Vice-premier e Ministro dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali abbia il tempo di “istruirsi”.
Insomma “qualcuno” ( Casaleggio? Grillo? Conte?) gli dovrebbe spiegare che la posta in gioco è talmente alta che non ci si può permettere di cedere su un punto così importante come quello dell’informazione.
Ovviamente sarebbe molto più grave se invece Di Maio avesse perfettamente presente la gravità della situazione che andrebbe a delinearsi rinunciando così alla candidatura di Foa.
Sorgerebbero dubbi perlomeno inquietanti.
Non dimentichiamo infatti che Di Maio per far nascere l’attuale Governo ha imposto l’ostracismo nei confronti di Berlusconi, su quello non ha ceduto neppure di un millimetro.
Ebbene, viene spontaneo allora porsi la domanda: ed ora cosa fa? Cede ai ricatti di Berlusconi? Cala le braghe di fronte a colui che ha sempre dipinto come uno sporco mafioso?
E’ chiaro che sorge in tal modo il dubbio amletico: per Di Maio dividere il centrodestra è la priorità assoluta? E’ ancora più importante che togliere alla sinistra il monopolio dell’informazione?
Ciò significherebbe che davanti agli interessi degli italiani egli antepone i suoi interessi di partito (o di bottega come si diceva una volta).
E capite che non è una cosa da poco?
E’ del tutto evidente che l’opposizione cerca in tutti i modi di creare dissidi e litigi all’interno della maggioranza che si è andata a creare, è una cosa talmente lapalissiana che non cadrebbe nella provocazione neppure la persona più ingenua.
Di Maio quindi non si permetta di cedere su Foa!!!
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro