Matteo Renzi: falso come Giuda
“I politici sono uguali dappertutto. Promettono di costruire un ponte anche dove non c’è un fiume” così diceva, in una conferenza stampa, Nikita Kruscev il successore di Stalin.
Per Kruscev, capo indiscusso dell’Unione Sovietica in un periodo drammatico per il mondo intero (la guerra fredda e la crisi di Cuba), quindi, il politico è una persona intrinsecamente bugiarda.
E ciò che per tutti gli umani è un peccato (la falsità), per un politico è quasi una necessità, una dote, senza la quale non potrebbero svolgere il proprio ruolo.
ATTENZIONE, PERO’!!!
Occorre, fare una distinzione essenziale: un conto è “far sognare” un popolo al fine di creare un entusiasmo collettivo, un altro è essere falsi nei rapporti interpersonali, ovvero, dire una cosa e contemporaneamente agire in maniera contraria, al fine di ottenere un proprio vantaggio.
Insomma tanto per capirci ed essere chiari: un conto è avere a che fare con un “fanfarone”, un altro con un “baro”.
Il “fanfarone”, tutto sommato è una persona con la quale, dopo avergli fatto “la tara”, ci si può sedere a tavola, il baro … NO!
Il baro è una persona infida, losca, viscida, che agisce esclusivamente per i propri interessi personali (economici o d’immagine non fa differenza) e gli atteggiamenti di questo tipo, in Matteo Renzi cominciano ad essere numerosi.
Oggi, ad esempio, il neo Premier, con un’operazione di facciata, cerca di tramutare in un tormentone, e quindi rendere addirittura simpatica, ciò che invece è stata una turpe vigliaccata, mi riferisco ovviamente all’hashtag “#enricostaisereno”, che vi prego di non banalizzare, fareste il gioco dell’infame.
Della vicenda la cosa più ignobile, da parte di Renzi, è stata quella di aver utilizzato il nome di battesimo, come si fa rivolgendosi solo agli amici, ed in quale modo possiamo definire chi tradisce un “amico”, se non infame?
Renzi scriveva quel tweet NEL MOMENTO STESSO in cui convocava, la Direzione del PD, per sfiduciare Letta e costringerlo alle dimissioni, aprendosi così la porta alla sua successione.
Soltanto quindici giorni fa, poi, durante un’intervista andata in onda nella trasmissione “Agorà” e quindi pubblicamente davanti a milioni di italiani, Matteo Renzi pronunciava queste parole: “Sono tantissimi i nostri che dicono: ma perché dobbiamo andare (al governo senza elezioni)? Ma chi ce lo fa fare? Ci sono anch’io tra questi, nel senso che nessuno di noi ha mai chiesto di andare a prendere il governo”, e questo è il link dell’articolo comparso il 9 febbraio su Repubblica.it (quindi non certo un giornale di parte).
Ma l’elenco di simili comportamenti sarebbe lunghissimo, mi soffermerò, invece, a conclusione di questo articolo, sull’ultimo atteggiamenti che Matteo Renzi ha cominciato ad avere dopo l’investitura a Premier.
Avete notato come, parlando in pubblico, egli non guardi più davanti a sé, bensì continui a ciondolare la testa a destra e a sinistra?
I miei più affezionati lettori ricorderanno che, ancora diverso tempo fa, io avevo stigmatizzato questa odiosa gestualità che viene ossessivamente utilizzata dal Presidente Obama.
Ora, al di là della scontata battuta, “Scusi Sig. Renzi, per caso si è montato la testa?”, occorre evidenziare come una simile posa risulti davvero urtante, trasmette infatti una sensazione di “sfuggevolezza”, quasi un prendere le distanze da ciò che si dice, insomma, si percepisce di aver a che fare con una persona ingannevole.
Ed allora, dato che odio la falsità, voglio essere diretto, schietto, chiaro e mi rivolgo a te, Matteo Renzi, per dirti in faccia quel che penso e darti un consiglio:
Matteo!!!
Guarda davanti a te!!!
Guarda in faccia gli italiani!!!
Se ne hai il coraggio!!!
Sei falso come Giuda!!!
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro